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“Ha confessato”. Sharon Verzeni, i carabinieri lo hanno incastrato e non ha retto

  • Italia
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È passato quasi un mese dall’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa alla mezzanotte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, piccolo comune in provincia di Bergamo. La donna esce di casa per una passeggiata: “consigliata dal dietologo”, spiegheranno poi i familiari, e procede in via Casolini, via dei Vignali, via Olimpo, via Roma, piazza VII Martiri e, alla fine, imbocca via Castegnate.

Qui, arrivata all’altezza del civico 32, a circa 650 metri da casa, Sharon Verzeni viene accoltellata da qualcuno che al momento è ancora sconosciuto e fa in tempo a comporre il 112 e dire: “Mi ha accoltellata”. Sono quattro le coltellate che la raggiungono – dall’autopsia risulteranno colpi dati da una ‘lama importante’ – e per lei non c’è scampo. Inutile l’intervento dei soccorritori e la corsa verso l’ospedale Papa Giovanni XXIII.

Sharon Verzeni, il sosia di Johnny Deep confessa. Incastrato dai carabinieri


Sharon Verzeni, il sosia di Johnny Deep confessa. Incastrato dai carabinieri

Il fidanzato Sergio Ruocco, a letto dalle 22, non si era neppure accorto che fosse uscita. Lui è il primo sospettato, alle 4 del mattino viene svegliato dai carabinieri, fatto spogliare e interrogato ma nessun elemento porta alla sua colpevolezza. Le telecamere, inoltre, non segnalano una sua uscita da casa e per gli inquirenti il suo alibi è solido. Non viene indagato.

Sharon Verzeni, il sosia di Johnny Deep confessa. Incastrato dai carabinieri

Nella storia di Sharon Verzeni si inserisce un personaggio molto particolare, si tratta di Fabio Delmiglio. L’uomo, conosciuto come il sosia dell’attore Johnny Deep, lo scorso 24 agosto si era presentato dai carabinieri sostenendo di aver conosciuto Sharon qualche giorno prima del suo omicidio, precisamente nel locale dove lavorava come cameriera, di aver avviato con lei uno scambio di messaggi per ragioni di lavoro su Facebook.

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Dichiarazioni che l’uomo aveva poi ritrattato: “Sharon non l’ho mai conosciuta. Mi sono sbagliato, quella che ho conosciuto io era un’altra donna”, aveva detto ai giornalisti. L’uomo, che abita a Brembate Sopra, è stato denunciato per favoreggiamento personale per essersi inventato tutto. Ma c’è di più, perché i carabinieri lo hanno incastrato e ha dovuto confessare di aver inventato tutto per avere visibilità. Ai militari dell’Arma che gli chiedevano se si fosse inventato tutto, l’uomo ha confessato di essersi “inventato tutto nella speranza di un possibile ritorno pubblicitario”.


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