Durante il weekend si è insediato il governo guidato da Giorgia Meloni e per la premier gli impegni già incombono. Nella giornata di domenica 23 ottobre ha avuto un incontro informale con il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron in occasione dell’appuntamento “Il grido della pace – Religioni e cultura in dialogo”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Una nota di Palazzo Chigi ha sottolineato il “cordiale e proficuo confronto” di oltre un’ora tra i due.
Nel corso del colloquio, seppur informale, si legge nel comunicato, “sono stati discussi tutti i principiali dossier europei: la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all’Ucraina, la difficile congiuntura economica, la gestione dei flussi migratori”. I presidenti di Italia e Francia, si sottolinea, “hanno convenuto sulla volontà di proseguire con una collaborazione sulle grandi sfide comuni a livello europeo e nel rispetto dei reciproci interessi nazionali”.
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Governo Meloni, decreto bollette primo impegno per l’Esecutivo
Fra i primissimi impegni del governo Meloni c’è il nuovo Decreto bollette, per far fronte al caro energia ed ammortizzare il costo del rincaro delle tariffe per famiglie ed imprese. Qualcosa è stato già anticipato dal governo Draghi nell’ultimo CdM prima del passaggio di consegne al nuovo esecutivo, con la proroga del taglio delle accise di 30 centesimi al litro sino al 18 novembre. Come si legge su finanza.repubblica.it, fra le misure da estendere sino a dicembre vi sono gli aiuti le imprese, nella forma potenziata prevista dal decreto aiuti Ter.
Il credito d’imposta era stato già potenziato dal precedente decreto per renderlo accessibile alle PMI, alle imprese artigiane ed alle piccole attività commerciali, quelle cioè con contatore a partire dai 4,5 kW rispetto ai 16,5 kW previsti in precedenza. Per le imprese dovrebbero poi essere prorogate anche le garanzie statali rilasciate da Sace per i finanziamenti richiesti per il pagamento delle fatture energetiche. Va evidenziato che tra le novità di questo decreto c’è invece il bonus sociale senza Isee, che nasce da una esigenza: pagare il bonus a tutti coloro che ne hanno bisogno in modo semplice e soprattutto automatico.
Il problema del mancato utilizzo dei fondi era stato messo in luce più volte dal ministro Giorgetti e quindi l’obiettivo sarebbe arrivare a quelle famiglie che, pur avendone diritto, non hanno presentato la domanda per il bonus sociale nei mesi scorsi, perché non a conoscenza del loro diritto a percepire il contributo. L’obiettivo è sempre quello di distribuire il bonus a chi ha più bisogno. Infine non è invece previsto il pagamento di un altro bonus una tantum da 150 euro contro l’inflazione, perché l’obiettivo è tenere maggiori risorse per la legge di Bilancio 2023, che rappresenta il battesimo del fuoco del nuovo esecutivo.