Sarebbe tutta una montatura, anche secondo la Procura. Massimo Di Cataldo e Anna Laura Millacci tornano in tribunale per le accuse di maltrattamenti. Lei continua a sostenere che l’ex compagno e cantante l’abbia picchiata, anche se la Procura l’ha già prosciolto per l’accusa del procurato aborto. Lui invece sostiene di non averla mai toccata e che le foto pubblicate su Facebook dalla visual artist siano un falso. E a lui crede anche il pubblico ministero Eugenio Albamonte, che ha chiesto l’archiviazione dell’accusa di maltrattamenti.
Secondo il racconto che Il Messaggero fa dell’udienza, i due ieri si sono seduti vicini senza degnarsi di uno sguardo. Lei aveva sbattuto su Internet i segni delle botte e di un aborto procurato, ed era pronta a giocarsi l’ultima carta per essere creduta. Mentre lui sperava che fosse lei a finire a processo per le false accuse. Per il procurato aborto infatti il cantante è già stato prosciolto, mentre per i maltrattamenti c’è una richiesta di archiviazione a cui appunto, ieri, si è opposta la donna. Così lui non l’ha perdonata: “Ha distrutto la mia carriera, la mia vita”.
La battaglia giudiziaria rischia quindi di andare avanti. All’opposizione della richiesta di archiviazione presentata dall’ex compagna, Di Cataldo ha risposto con un nuovo sollecito: farla incriminare per simulazione di reato e calunnia. L’avvocato Daniele Bocciolini che assiste il cantante ha depositato quindi una perizia fotografica dove non si esclude il falso. “Non c’è compatibilità tra le tracce ematiche presenti sul volto e le riferite percosse”, è stata la conclusione dei due consulenti forensi nominati dalla difesa del cantante. Dalla sequenza cronologica delle foto ricavate dal cellulare della ex risulterebbero, infatti, degli scatti sospetti. Subito dopo l’ora della presunta aggressione il volto era pulito, mentre su delle foto scattate un’ora e mezza dopo inizierebbero a comparire delle macchie di sangue. La sera stessa poi la Millacci, come è stato ricordato in aula, era stata fotografata durante una festa, sorridente e apparentemente priva di segni.
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