Le formule di affiliazione alla ‘Ndrangheta erano scritte su fogli di block notes e nascoste tra le scatole di scarpe in un negozio al centro di Vibo Valentia. Li ha scovati la dda di Catanzaro, facendo luce su una cerimonia dove si invocano santi e figure mitologiche e si celebra l’omertà. Cose del genere: “A nome dei nostri antenati i tre cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso battezzo questo locale…da ora in poi lo riconosco per un luogo sacrosanto e inviolabile dove si battezzano i picciotti, giovani d’onore e camorristi. Con parole di omertà è battezzata località” (continua dopo la foto)
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Le riunioni si inaugurano così: “Con bastone d’oro e pomello d’argento stella mattutina che forma a ciampa di cavallo società criminale e di ‘ndrina è formata”, oppure: “A nome dell’Arcangelo Gabriele e Santa Elisabetta circolo di società è formato, ciò che si dice in questo circolo qua si dice e qua rimane”. L’affiliato giura “su questo pugnale e su questa tomba larga e profonda al livello del mare dove nessuno lo potrà mai scoprire”. Poi il monito per chi tradisce: “a nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru che hanno tagliato la testa a San Michele Arcangelo” dice il celebrante, quindi strappa la testa da un’immaginetta dell’arcangelo e la brucia tra le mani dell’affiliato (continua dopo la foto)
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Il sequestro dei fogli di block notes è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta che ha portato all’arresto si persone per estorsione e usura agggravate dalle modalità mafiose. Minacciavano un commerciante con messaggi del tipo: “Se ti vedo ti scasso la pancia”, o “onorare gli impegni altrimenti qui diventa come il giorno dei morti”, e nel tentativo di rintracciarlo avevano anche creato su Facebook il falso profilo di una ragazzina e chiesto l’amicizia e suo figlio di 10 anni.
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