Omicidio di Giulia Cecchettin, la chat con Filippo Turetta. Un femminicidio che ha scosso nuovamente l’opinione pubblica, sollevando ancora molti quesiti nel mondo della politica sulla tutela della vita. Nelle ultime ore si è appresa la notizia della decisione dei genitori di Turetta che non si recheranno in carcere in visita al figlio: “non pronti senza un adeguato sostegno psicologico“. Una decisione, dunque, tempestivamente comunicata attraverso l’avvocato Caruso alla direzione del carcere di Montorio.
Giulia Cecchettin, “ansia e paura” nel cuore della giovane studentessa uccisa per mano dell’ex fidanzato. La famiglia della giovanissima vittima ha avanzato una richiesta specifica attraverso i propri legali, ovvero che venga riconosciuta l’aggravante di stalking per il ragazzo. E stando alle preoccupazioni di Giulia, il profilo di Filippo si avvicinerebbe a quello di un ragazzo “possessivo” e “geloso” anche dopo la fine della relazione.
Leggi anche: Filippo Turetta, la decisione choc dei genitori
Giulia Cecchettin, “ansia e paura” nel cuore della giovane studentessa uccisa per mano dell’ex fidanzato
Stando a quanto emerso dalle chat e dai vocali che Giulia scambiava con le amiche, Filippo sembrava non essersi mai rassegnato al capolinea raggiunto con l’ex fidanzata. E anche dopo la rottura, avrebbe continuato a perpetuare atteggiamenti insistenti affinchè la giovane dedicasse più tempo a lui che alla sua famiglia e alle amicizie.
Sono dati che emergono attraverso l’attenta revisione del materiale messaggistico al vaglio degli inquirenti messo a disposizione delle indagini della Procura di Venezia. “Vorrei sparire ma non posso. Ho paura che Filippo possa farsi del male”, racconta alle amiche Giulia Cecchettin. E ancora: “Vorrei fortemente sparire dalla sua vita, ma non so come farlo. Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, vorrei non avere più contatti con lui. Però allo stesso tempo lui mi viene a dire che è super depresso, che ha smesso di mangiare, passa le giornate a guardare il soffitto, pensa solo ad ammazzarsi, vorrebbe morire”.
Ad una settimana dalla fine della sua fuga, terminata con l’arresto in una superstrada a Lipsia, in Germania, il 22enne è stato estradato in Italia e proprio nel giorno contro la violenza sulle donne è entrato nel carcere di Verona. Al contempo resta ancora da confermare il giorno dell’ultimo addio a Giulia. La data dei funerali verrà infatti decisa dopo l’autopsia e dal papà della vittima, Gino. Con ogni probabilità la celebrazione potrebbe avvenire tra lunedì o martedì presso la basilica di Santa Giustina a Padova.