Qualche giorno fa è arrivato l’ok da parte dell’Unione Europea sulla seconda tranche da 21 miliardi dei fondi del Pnrr. “Il Pnrr è la sfida più grande del governo e dell’Italia”, ha detto la premier Giorgia Meloni aprendo i lavori della prima riunione della cabina di regia sul Pnrr sotto l’egida del nuovo esecutivo. Il capo del governo ha salutato con soddisfazione l’erogazione, confermata da Bruxelles, della seconda tranche di sovvenzioni da parte della Commissione europea per 21 miliardi: “Non possiamo permetterci di non spenderli nei tempi previsti e dobbiamo farlo nel miglior modo possibile”.
Sarà anche per questo motivo che Giorgia Meloni vuole proseguire spedita sui tanti progetti e di conseguenza ha confermato la squadra messa in campo dal precedente governo guidato da Mario Draghi. Infatti restano al loro posto, come scrive Repubblica, Chiara Goretti, coordinatrice della segreteria tecnica del Pnrr. E al loro posto resteranno anche Carmine di Nuzzo, direttore del Servizio centrale per il Piano al ministero dell’Economia, e Nicola Lupo, che guida l’Unità razionalizzazione e miglioramento della regolazione.
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Pnrr, Giorgia Meloni conferma la squadra scelta da Mario Draghi
Cambia, invece, il capo del Dipe, cioè il Dipartimento di Palazzo Chigi per la programmazione della politica economica. Al posto di Marco Leonardi, scelto da Mario Draghi, arriva Bernadette Veca, direttore per lo sviluppo del territorio al ministero dei Trasporti. Si tratta di un profilo di alto spessore: la manager viene descritta come una super tecnica rigorosa da chi ha lavorato con lei. L’indicazione del nome di Veca è arrivata dalla Lega, sottolinea Repubblica, e al Dipartimento spetta l’assistenza tecnica ai ministeri e ai Comuni impegnati a realizzare i progetti in partenariato pubblico-privato. Molti di questi progetti fanno parte del Pnrr.

Nell’articolo pubblicato da Repubblica e firmato da Giuseppe Colombo, si specifica il compito delicato del Dipe. In sostanza è dal Dipe che si guida la filiera di una parte importante dell’attuazione del Piano, strategica non solo per ragioni tecniche, ma anche per motivazioni politiche perché i progetti si fanno sui territori e i territori portano consensi. Sono qui che prenderanno forma i progetti che proprio il Dipartimento, sotto la gestione di Leonardi, ha iniziato a disegnare insieme ai ministeri, come la telemedicina e il Polo strategico nazionale, dove confluiranno i dati e i servizi strategici di tutte le amministrazioni centrali, ma anche di Asl, Regioni e grandi Comuni.

Dal punto di vista politico Matteo Salvini ha fatto scegliere il nome del capo del Dipe a uno dei suoi fedelissimi, Alessandro Morelli, che ha già una delega pesante da sottosegretario in materia di investimenti e infrastrutture. Morelli conosce bene Veca, perché è stato viceministro ai Trasporti fino a qualche settimana fa e il profilo tecnico della manager è quello più adatto per fugare i dubbi sul significato politico della mossa. Inoltre Repubblica rivela che dal sottosegretario leghista era stato chiesto alla premier di mettere mano alla squadra del Pnrr scelta da Draghi. Invece, Giorgia Meloni ha voluto confermare la squadra che ha già lavorato con l’ex capo del governo Mario Draghi pare dare continuità e per non smontare del tutto la macchina operativa.
di Cristina La Bella