Si sta parlando molto in questi giorni dell’emendamento presentato dalla maggioranza di governo sulla 18App, il bonus di 500 euro destinato ai giovani. L’emendamento è stato presentato dal presidente della Commissione cultura della Camera Federico Mollicone (Fdi), e dagli onorevoli Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI) con l’obiettivo di riformulare punta a riformulare il bonus cultura per i 18enni.
Il bonus è, in sostanza, una agevolazione per i 18enni a cui lo Stato fornisce un buono di 500 euro spendibile in prodotti e attività culturali di vario tipo. Il buono è accessibile anche in via elettronica tramite il portale 18app. L’idea sarebbe quella di sostituire 18App con una ”carta cultura” revisionata. Il ministro Sangiuliano e i sottosegretari stanno già lavorando ad un incontro ai primi di gennaio con le categorie per definire le linee di questa nuova carta, ”senza abusi e con il sostegno anche per l’acquisto di libri scolastici”.
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18App, arrivano i chiarimenti di Giorgia Meloni
L’emendamento della maggioranza (FdI, Lega e FI) abroga la misura ridestinando le risorse – pari 230 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 – a finalità di sostegno del mondo dello spettacolo e della cultura. Si va dal rafforzamento del Fondo per il sostegno economico temporaneo dei lavoratori dello spettacolo al Fondo per gli operatori dell’editoria e delle librerie, dal Fondo per lo spettacolo dal vivo al sostegno delle attività di rievocazione storica de “La Girandola” di Roma.
Giorgia Meloni nella sua rubrica su Facebook, Gli appunti di Giorgia, fa le sue considerazioni sulla polemica innescata dall’emendamento presentato dalla maggioranza per modificare 18App: “’18app’: negli ultimi giorni molta polemica è stata fatta sul famoso bonus ai 18enni per la cultura: si dice che ‘noi vogliamo abolirlo’, in realtà non vogliamo farlo. Innanzitutto perché questi 500 euro al compimento dei 18 anni vengono riconosciuti a tutti, indipendentemente dal reddito, e io francamente che un figlio di un miliardario o di parlamentari, mia figlia stessa quando avrà 18 anni, penso” che su fasce di reddito più alte “si possa rinunciare ai 500 euro”.
“Il bonus non può essere dato a tutti i 18enni, anche ai figli dei milionari, dei parlamentari, o a mia figlia se domani compisse 18 anni – spiega Giorgia Meloni – penso che potrei rinunciare ai 500 euro per comprarle dei libri o contenuti culturali. E penso che la stessa misura, concentrata su redditi più bassi, possa essere molto più impattante. Quindi credo vada introdotto un limite nel reddito di chi accede a questa misura”, afferma il presidente del Consiglio.