Ricorderete tutti la vicenda di Gessica Notaro, la ragazza che nel 2017 venne perseguitata e aggredita con l’acido dal fidanzato Jorge Edson Tavares. Oggi è arrivata anche la sentenza della Corte di Cassazione che mette una pietra tombale sulla storia, almeno dal punto di vista giuridico. I fatti risalgono all’11 gennaio 2017 quando Gessica, modella, cantante ed ex miss venne aggredita dall’ex fidanzato con l’acido, proprio sotto casa della madre a Rimini.
Gessica stava tornando a casa dopo essere stata a cena fuori con il nuovo compagno, quando, intorno alle 22 e 30 ha visto avvicinarsi il suo ex Eddy Tavares. L’uomo, vestito interamente di nero, aveva una bottiglia di plastica in mano e appena ha visto la donna le ha lanciato sul viso l’acido. Subito dopo Gessica è riuscita a citofonare alla madre per chiederle aiuto. Successivamente la Notaro è stata ricoverata in condizioni critiche per le gravi ustioni riportate che tra l’altro le hanno provocato danni seri all’occhio sinistro. La sua convalescenza è durata diversi mesi. (Continua a leggere dopo la foto)
Certi dettagli di questa storia mettono ancora più rabbia. Gessica Notaro aveva infatti già denunciato per stalking il suo aggressore, ma l’unico risultato era stato un divieto di avvicinamento a meno di 50 metri da Gessica. I due si erano conosciuti nel parco divertimenti di Rimini, dove Gessica lavorava come addestratrice di delfini. La ragazza aveva anche fatto assumere Edson come tuttofare, mentre in passato aveva lavorato come bodyguard per Lele Mora. (Continua a leggere dopo la foto)
Nel corso degli anni Gessica si era resa conto del carattere aggressivo e violento del fidanzato. L’uomo aveva anche ricevuto una denuncia per maltrattamento di due pitbull e subito una causa civile per il mancato pagamento degli alimenti della donna con cui aveva avuto un figlio. Gessica ha deciso di rompere con Tavares definitivamente dopo che l’uomo aveva aggredito dei suoi colleghi. Da lì sono arrivati gli atti persecutori e infine l’aggressione. Oggi la Corte di Cassazione ha confermato per l’imputato la condanna a 15 anni di carcere ed espulsione. (Continua a leggere dopo la foto)
Oltre alla pena detentiva e all’espulsione, inoltre, è stata anche respinto il ricorso presentato dalla difesa del 32enne capoverdiano. Altro dettaglio poco piacevole della vicenda è che alla prima denuncia di Gessica il pm aveva per l’uomo il carcere, ma il gip aveva negato la richiesta del magistrato e aveva imposto un semplice divieto di avvicinamento.
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