Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

“Perché la cabina è precipitata”. Tragedia del Monte Faito, parla il sindaco: la funivia aveva riaperto da una settimana

  • Italia

Una tranquilla giornata di primavera si è trasformata in una tragedia sulle pendici del Monte Faito, dove una cabina della storica funivia è precipitata nel vuoto, causando la morte di quattro persone, tra cui il macchinista dell’impianto. La cabina, in fase di salita verso la vetta, si è schiantata contro un pilone dopo aver perso contatto con la stazione. A bordo si trovavano cinque persone: quattro turisti e l’operatore dell’Eav, l’ente che gestisce l’impianto. Unico sopravvissuto, un turista in gravi condizioni, è stato trasportato d’urgenza in elicottero all’Ospedale del Mare di Napoli.

>>“Cosa era successo”. Si spezza cavo della funivia, precipita la cabina: “Quattro morti e un ferito grave”. Poi la scoperta

Le cause del disastro sono ancora in corso di accertamento, ma dalle prime ricostruzioni sembra che si sia spezzato il cavo di trazione della cabina, un evento raro e drammatico. Lo ha confermato anche il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, che ha spiegato come abbia funzionato il freno d’emergenza solo nella cabina rimasta più a valle, salvando dodici turisti stranieri che viaggiavano a pochi metri dal suolo. “Si è spezzato il cavo di trazione, ha funzionato il freno d’emergenza a valle ma evidentemente non quello della cabina che stava entrando nella stazione sulla sommità del Faito”, ha dichiarato il primo cittadino ai giornalisti accorsi sul posto.


Funivia monte Faito, perchè è precipitata la cabina

Le operazioni di soccorso sono state estremamente difficili, complicate da una fitta nebbia che avvolgeva la zona al momento dell’incidente. I soccorritori, aiutati da squadre specializzate e mezzi aerei, hanno impiegato diverse ore per raggiungere i resti della cabina e per calare a terra i passeggeri rimasti bloccati nell’altra cabina. Questi ultimi sono stati portati giù con imbragature e un verricello, tra la paura e lo shock.

La funivia del Monte Faito aveva appena riaperto i battenti una settimana fa, dopo la pausa invernale. Secondo quanto riferito dagli operatori dell’Eav, erano state regolarmente effettuate tutte le prove di sicurezza. “I dipendenti Eav hanno ripetuto che sono orgogliosi della tecnologia dell’impianto”, ha ricordato il sindaco Vicinanza, aggiungendo che “fanno sistematicamente le prove di sicurezza nel caso si dovesse spezzare il cavo di trazione”. Un’affermazione che oggi, alla luce della tragedia, suona come un’amara ironia.

Non si è fatta attendere la reazione dei sindacati. In una nota, l’organizzazione Usb ha espresso cordoglio per le vittime e ha chiesto con forza chiarezza: “La tragedia di oggi pomeriggio merita innanzitutto rispetto per le vittime, ma un attimo dopo va fatta luce sulle motivazioni che hanno provocato prima un guasto dell’impianto e poi la rottura di un cavo”. Il sindacato pretende inoltre di sapere “se da parte dell’azienda e degli organi di controllo siano state scrupolosamente rispettate tutte le misure di sicurezza e l’insieme dei protocolli necessari per garantire la riapertura stagionale della funivia del monte Faito”. Una richiesta che, dopo un evento così drammatico, si fa inevitabilmente pressante.


Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure