E’ ancora in gravi condizioni in terapia intensiva Alberto Antonello, fratello di Andrea e figlio di Franco Antonello, l’imprenditore di Castelfranco Veneto che ha ispirato il film di Gabriele Salvatores, ‘Tutto il mio folle amore’ da pochi giorni nella sale. Il 19enne è rimasto gravemente ferito in un incidente a Musile di Piave, in provincia di Venezia, ieri mattina alle 7.50 mentre rientrava da una festa di Halloween con la fidanzata 18enne Giulia, che è morta sul colpo. Le analisi effettuate sul giovane hanno rilevato un tasso alcolemico di 0,76 g/l. Al momento è indagato per omicidio stradale e guida sotto l’effetto di alcol.
Al 19enne era stata ritirata la patente la sera prima dalla Guardia di Finanza e dagli agenti del commissariato di Jesolo nell’ambito dei servizi disposti dal comitato tecnico presieduto dal questore perché era stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale non terapeutico. Il giovane non sarebbe stato trovato alla guida del veicolo che era però nella sua disponibilità ed è stato quindi autorizzato a condurlo fino a casa. Invece la mattina dopo c’è stato lo schianto. Continua dopo la foto

Secondo carabinieri della Compagnia San Donà di Piave, l’auto su cui viaggiavano i due ragazzi è uscita di strada entrando nel terrapieno, ha colpito un albero a bordo strada e poi si è ribaltata su se stessa. La ragazza è morta sul colpo. Sulla questione è intervenuto il papà Franco Antonello: “Come si può bollare come delinquente un ragazzo di 19 anni per una canna? Come si può dimenticare tutto ciò che di buono ha fatto fino a questo momento per un errore, per un colpo di sonno?”, dice a Repubblica. Continua dopo la foto

“La gente ora giudica, critica, condanna” si sfoga il padre, mentre attende il bollettino medico. “Allora la faccio io una domanda: pensate forse che la morte non sia una punizione sufficiente anche per noi? Giulia faceva parte della nostra famiglia. Abitava con Alberto da qualche mese, erano lì a pochi metri da casa mia, belli e felici”. Continua dopo la foto

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“Per mezzo grammo di erba si butta dal precipizio un ragazzo che ha commesso un errore. Fatale, certo, e il tempo non potrà mai cancellare questo dolore. Ma è pur sempre un errore. Mi piacerebbe percepire uno spirito di sostegno, vorrei che le persone utilizzassero le energie per aiutare e non per demolire, vorrei che chi ci conosce si rendesse conto che siamo sempre noi, che non siamo cambiati. Fino a due giorni fa eravamo una famiglia piena di valori. Ora non possiamo essere diventati delinquenti”.
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