Bufera sul Festival di Venezia dopo la giornata di ieri, il famoso cantante ha sparato a zero sulla festa del cinema italiano. Una bordata, per altre ragioni, era venuta nei giorni scorsi da Pier Francesco Favino che non aveva gradito il fatto di affidare il ruolo di protagonista di un film su Enzo Ferrari ad un attore straniero, la star (tra le altre cose) dell’ultima trilogia di Star Wars Adam Driver. “C’è un tema di appropriazione culturale”, ha attaccato l’attore di Hammamet.
“Non si capisce perché non io ma attori di questo livello (parla dei suoi ‘colleghi’ nel film Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea) non sono coinvolti in questo genere di film che invece affidano ad attori stranieri lontani dai protagonisti reali delle storie, a cominciare dall’accento esotico. Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano? Solo da noi”.
Festival di Venezia, Guè Pequeno: red carpet indegno
“Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi”. Poche ore dopo era arrivata la risposta del produttore italo-canadese Andrea Iervolino: “Caro Favino, negli ultimi trent’anni, il cinema italiano non ha creato uno star system riconoscibile nel mondo”.
A sentire Gué Pequeno il cinema italiani non ha neppure il pubblico adatto. L’attacco del famoso cantante è durissimo. Sui social scrive: “Un altro Venezia con un red carpet pieno di str**zi, gente del GF, e influnencer che non hanno mai visto un film”. Non è difficile trovare i nomi a cui si riferisce il cantante: “Cecilia Rodriguez, Clizia Incorvaia, Natalia Paragoni, Beatrice Valli, Marco Fantini, Isabella Recalcati e Manuel Marascio di Temptation Island”.
Un parterre abbastanza discutibile che, senza nulla togliere ai protagonisti dei reality, sarebbe dovuto essere composto di personaggi di ben altra caratura. Già lo scorso anno erano fioccate polemiche durissime su alcune presenze assolutamente fuori luogo. Il mercato italiano, tuttavia, oggi questo desidera e ottiene.