Colpo di scena durante le udienze al processo a Gianpaolo Tarantini. il presunto “fornitore” di donne a Silvio Berlusconi. L’ascolto in aula di un’intercettazione telefonica molto esplicita dal punto di vista sessuale tra Tarantini e Sonia Carpentone ha indotto il tribunale di Bari a prendere una decisione dettata dall’imbarazzo: far proseguire a porte chiuse la deposizione della Carpentone, una delle testimoni di accusa del processo sulle donne portate da Tarantini nelle residenze dell’allora premier. Prima della decisione della corte il pm Eugenia Pontassuglia aveva fatto ascoltare in aula una conversazione molto piccante tra Tarantini e Carpentone che aveva indotto il presidente del tribunale, Luigi Forleo, a chiedere al pm di essere avvisato, per procedere eventualmente a porte chiuse, nel caso in cui vi fossero state altre telefonate particolari da ascoltare in aula. Quelle telefonate andavano ascoltate perché ritenute molto utili dal pm per indurre il testimone a dire la verità. E così il tribunale ha ritenuto che il prosieguo dell’udienza pubblica avrebbe potuto “nuocere al buon costume” e alla “riservatezza” della testimone.
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Nel corso dell’udeienza, poi, sono venuti a galla particolari che, sebbene non “colorati” hanno una certa valenza processuale e storica. C’è, per esempio, la testimonianza della modella slovacca Michaela Pribisova: “Fui invitata a cena a Palazzo Grazioli, ma la cena fu annullata perché il presidente Silvio Berlusconi ebbe un impegno improvviso e dovette raggiungere Milano. Quindi, io e altre persone raggiungemmo Milano con l’aereo presidenziale: sul velivolo c’eravamo io, il presidente Berlusconi, Marysthell Polanco e Gianpaolo Tarantini”.
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