Impossibile non ricordarsi di Karima El Mahroug, per tutti detta Ruby, la giovane marocchina al centro dello scandalo che è costato l’accusa di prostituzione minorile a Silvio Berlusconi da cui è uscito assolto in appello, avrebbe ricevuto soldi in contanti anche negli ultimi mesi, consegnati tra Milano e Genova da alcuni “factotum” per conto dell’ex premier, in tranche anche da 14-15mila euro. È quanto emerge dalle indagini dell’inchiesta cosiddetta “Ruby ter”, che valuta un eventuale condizionamento dei testimoni nei due processi con al centro la giovane marocchina.
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La donna, oggi 22enne, stando agli accertamenti, avrebbe sostenuto spese sproporzionate rispetto ai redditi, come un party da 7mila euro per il compleanno della figlia Sofia, di tre anni, l’acquisto di abiti di alta sartoria e una vacanza alle Maldive per nove giorni per due persone – a quanto sembra con il nuovo compagno, dopo la crisi col padre di sua figlia Luca Risso – che potrebbe essere costata tra i 60 e i 90mila euro. A differenza delle altre ragazze, una ventina in totale, perquisite martedì dalla polizia giudiziaria nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dai pm Luca Gaglio e Tiziana Siciliano, Ruby non avrebbe ricevuto i soldi in contanti dal ragioniere Giuseppe Spinelli (sentito ieri dai pm per 7 ore), tesoriere di fiducia di Berlusconi ma da altri collaboratori.
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