A un medico valdostano, rientrato dalla Sierra Leone dopo aver lavorato per un mese in un ospedale di Emergency, viene prescritta la quarantena domiciliare. Un atto dovuto, quale prevenzione contro Ebola visto che ha operato in uno dei paesi interessati dall’epidemia. La misura è prevista da una procedura di prevenzione contro la diffusione del virus definita dall’Azienda Usl della Valle d’Aosta. Fin qui tutto normale, ma a rendere ancora più notiziabile il fatto è un particolare: gli hanno permesso di raggiungere la Valle d’Aosta in treno da Milano. Con il rischio di trasmettere il virus, qualora lo avesse, ad altri passeggeri.