Papa Francesco è morto oggi alle 7:35. L’annuncio ufficiale è stato dato nella Cappella di Casa Santa Marta da Sua Eminenza, il cardinale Kevin Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa. Accanto a lui, in un clima di dolore condiviso, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto mons. Edgar Peña Parra e il Maestro delle Cerimonie Liturgiche, mons. Diego Ravelli.
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“Carissimi fratelli e sorelle – le parole con cui il cardinale Farrell ha dato voce alla tragedia – con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.

Morto Papa Francesco, campane a lutto in tutto il mondo
Le parole del cardinale, intense e colme di commozione, hanno attraversato i cuori di milioni di fedeli che si sono immediatamente raccolti in preghiera. L’annuncio ha segnato un momento storico che scuote profondamente la Chiesa cattolica e il mondo intero: Papa Francesco, il primo pontefice latinoamericano, il Papa della tenerezza e della misericordia, ha lasciato la scena terrena. Pochi minuti dopo l’annuncio della sua morte un cupo rintocco ha spezzato il silenzio di questa mattina: tutte le campane delle chiese di Roma e del mondo hanno suonato a morto, annunciando la fine di un’epoca. La sua figura, spesso rivoluzionaria, è stata quella di un pastore che ha saputo parlare al cuore della gente, oltre le barriere del linguaggio ecclesiastico, con gesti e parole che hanno costruito ponti di dialogo e speranza.

La morte di Papa Francesco non è solo la fine di un pontificato ma la chiusura di una stagione spirituale e culturale che ha attraversato oltre un decennio di storia contemporanea. In questi anni, Jorge Mario Bergoglio ha segnato in profondità il cammino della Chiesa: la sua insistenza sulla giustizia sociale, la centralità dei poveri, l’apertura al dialogo interreligioso e la riforma della Curia romana hanno rappresentato alcune delle sue principali battaglie. È stato un pontefice vicino alla gente, capace di farsi ascoltare anche da chi nella Chiesa non trovava più un punto di riferimento.

Con il cuore gonfio di gratitudine e tristezza, il popolo di Dio si prepara ora a dare l’ultimo saluto a colui che ha guidato la barca di Pietro in tempi difficili, tra crisi globali, pandemie, guerre e tensioni interne. Le campane hanno suonato a morto, ma in quel suono c’era anche un’eco di speranza, perché, come Papa Francesco amava ricordare, “la morte non è la fine, ma il compimento della promessa”.