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‘’Era facile volerti bene’’. Lutto nel mondo della televisione italiana: se ne va uno dei volti storici di Mediaset, un volto “amico” a cui tutti erano affezionati. Conosciuto dai più come una ‘’penna libera’’, mai nessuno riuscirà a colmare il vuoto che ha lasciato. Uno strazio

Il mondo del giornalismo italiano è in lutto: è morto lunedì 30 ottobre, a 66 anni, a Roma, il giornalista Sandro Provvisionato. A dare il triste annuncio è stata la moglie Laura Lisci. Storico volto di Mediaset e tra i più celebri inviati della stampa italiana, è stato direttore di Radio Città futura negli anni Settanta, poi caporedattore dell’Agenzia Ansa. Ma la sua carriera è stata costellata da una miriade di progetti: ha seguito le vicende del terrorismo italiano e dal 1978 è stato inviato speciale per l’Europeo in tutte le zone più calde del mondo. È stato in Iraq, In Israele, nei Balcani e in Libano. Tra le altre cose, ha seguito per il settimanale “L’Europeo” tutte le vicende più importanti della cronaca e della politica nazionale: dalla strage di Ustica alle stragi di mafia del ’92-93, fino a Tangentopoli. Nel 1993 entra a far parte della squadra di Mediaset: diventa caporedattore della Cronaca del Tg5, poi passa alla redazione Inchieste. Poi diventa conduttore del tg notturno e, nel 1999, segue la guerra in Kosovo. Quando entra in Mediaset conosce Toni Capuozzo che, oltre che collega, diventerà suo grande amico. Continua a leggere dopo la foto


Dal settembre 2000, insieme a Capuozzo, è autore di Terra!, di cui è anche conduttore. Ma non è tutto: ha fondato e diretto il sito Misteri d’Italia, e ha scritto molti libri tra cui Doveva morire, con il giudice Imposimato e Complici, con Stefania Limiti. “Se n’è andato un collega bravo e leale, una persona vera e generosa. Addio Sandro, era facile volerti bene”, ha scritto su Facebook il suo amico Toni Capuozzo dopo aver appreso della sua scomparsa. L’Ansa, agenzia di cui era stato caporedattore, lo ha ricordato così: “In tanti anni di attività giornalistica una caratteristica che tutti gli hanno sempre riconosciuto è stata quella di essere una penna libera”. Era un professionista che godeva della stima del pubblico e dei colleghi. Continua a leggere dopo le foto

 

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Docente di giornalismo investigativo in diversi master universitari, ha vinto numerosi premi e ha fatto parte della giuria del Premio Ilaria Alpi. Direttore del Centro alti studi per la lotta al terrorismo, ha scritto moltissimi libri: “La notte più lunga della Repubblica. Destra e sinistra: ideologie, estremismi, lotta armata”; “Misteri d’Italia”; “Segreti di mafia”; “Giustizieri sanguinari: i poliziotti della Uno bianca”; “Uck: l’armata dell’ombra” e “Anni di piombo”. Con Imposimato ha pubblicato “Doveva morire” e “Attentato al Papa”. Professionista di altri tempi, lascerà un vuoto incolmabile nel nostro Paese.

“Questi 32 italiani verranno uccisi”, l’incredibile scoop di Toni Capuozzo fa gelare il sangue al paese. Ecco chi sono e perché: la lista con i nomi, gli indirizzi e i numeri di telefono. È terrore


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