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È legge, approvata la riforma della scuola: ecco cosa cambia, punto per punto

  • Italia

Alternanza scuola-lavoro

Per determinare un legame più stretto tra scuola e impresa e per ridurre la dispersione scolastica, gli istituti tecnici e professionali offriranno agli studenti almeno 400 ore nell’ultimo triennio di attività da svolgere in azienda o presso strutture pubbliche che potranno essere svolte anche nei periodi di sospensione delle attività didattiche (nei licei le ore di alternanza scuola-lavoro saranno almeno 200).

Scuole aperte anche d’estate

Nei periodi di sospensione delle attività didattiche le scuole possono dare in uso propri locali ad enti e onlus del terzo settore per attività ricreative, culturali e di formazione. I soggetti che utilizzano le scuole saranno responsabili della sicurezza.

Formazione e benefit per gli insegnanti

Dal 2016, oltre 800mila docenti potranno fruire della Carta dell’insegnante, per acquisti inerenti l’aggiornamento  –  abbonamenti a riviste, libri, spettacoli teatrali ed altro  –  per un ammontare massimo di 500 euro all’anno in buoni ed altro. Ma con la riforma la formazione diventa obbligatoria, permanente e strutturale. Il ministero avvierà un Piano di formazione nazionale triennale spendendo 40 milioni di euro all’anno.

 

Piano straordinario di assunzioni

La riforma si incardina su un Piano straordinario da 100mila assunzioni, tra vincitori concorso 2012 e presenti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento, da effettuare entro il prossimo mese di settembre. Questi ultimi potranno però essere costretti ad accettare una cattedra anche in un’altra regione. Attraverso una procedura online gli interessati sceglieranno almeno 5 province, l’assunzione scatta solo se ci sarà la cattedra disponibile nelle province scelte dal precario in lista d’attesa. La prima fascia delle graduatorie d’istituto, resterà in vigore ma soltanto per chi non è stato assunto. E dal 2016/2017 si entrerà nelle liste d’istituto solo se in possesso di se abilitazione. Prima di confermare in ruolo i precari assunti, per consentire ai tanti insegnanti di ruolo a in servizio a centinaia di chilometri da casa, il ministero dell’istruzione darà vita ad un Piano straordinario di mobilità, che scatterà nel 2016/2017. Dopo la mega infornata di precari, l’accesso alla cattedra avverrà solo attraverso concorsi pubblici. Il primo verrà bandito entro il 1 settembre 2015 e poi ce ne sarà uno ogni tre anni. Per gli abilitati di seconda fascia con almeno 180 giorni di supplenza è previsto un punteggio aggiuntivo.

Riorganizzazione territoriale

Nasceranno le Reti di scuole che si occuperanno di pensioni, ricostruzioni di carriera, contributi e allevieranno il lavoro alle segreterie scolastiche. Per il reclutamento dei docenti nasceranno gli Ambiti territoriali, che partiranno dal 2016/2017, dai quali i preside-sindaco sceglierà i docenti della propria scuola.

La scuola si fa più digitale

Per migliorare le competenze digitali degli alunni e del personale e per incentivare la didattica laboratoriale, il ministero adotta il Piano nazionale per la scuola digitale e l’estensione della banda ultralarga negli istituti. Nasce anche il portale unico dei dati della scuola che conterrà anche i curricula degli insegnanti.

Donazioni e detrazioni fiscali

Cittadini e società potranno donare alle scuole fino a 100mila euro all’anno, con agevolazioni fiscali. È anche prevista una detrazione fiscale fino a 400 euro all’anno per le famiglie che mandano i figli nelle scuole paritarie.

Edilizia scolastica

Il pacchetto sull’edilizia scolastica su cui il governo ha messo 4 miliardi di euro rientra nella riforma. La somma servirà a costruire nuove scuole, a rendere sicure e a migliorare l’estetica (Scuole belle) quelle esistenti. Per l’ennesima volta negli ultimi vent’anni viene finanziato l’Osservatorio per l’edilizia scolastica.

Deleghe

È uno dei temi più scottanti dal punto di vista politico-istituzionale. Mettere la fiducia su un provvedimento con ben 9 deleghe non è “elegante” dal punto di vista dei rapporti istituzionali. Le nove deleghe riguardano: un nuovo Testo unico per le leggi sulla scuola; il riordino della Formazione inziale per accedere all’insegnamento; la riforma del sostegno; la revisione dei percorso dell’istruzione professionale; un sistema integrato di istruzione zero-sei anni; rendere efficace il diritto allo studio attraverso la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni; la diffusione e la promozione della cultura umanistica; la revisione normativa per le scuole italiane all’estero e l’adeguamento della normativa sulla certificazione delle competenze.

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