Il tesseramento dei partiti fa acqua? Ha tentato di dimostralo Il Giornale: hanno regolarmente iscritto Benito Mussolini da Predappio al Partito democratico e nessuno si è accorto di nulla. La testata diretta da Alessandro Sallusti svela come è riuscita a tesserare il Duce al Pd, con procedura online, codice iscritto numero 99982014I15605173, per dimostrare il proliferare di tessere facili (e false), come accaduto per i rom in fila a votare per le primarie. Come spiega il quotidiano tra l’avvio della procedura online e il suo completamento ci sono pochissimi ostacoli e in 4 minuti è tutto fatto, versando una quota di almeno 15 euro. Per rendere più sicuri i moduli informatici di iscrizione ci sono un paio di captcha e un avvvertimento circa l’obbligo di indicare dati reali. Ma, a quanto pare, si tratta di ostacoli superabili con facilità. Fatto questo, sono sufficienti l’indicazione di una sezione, di nome e cognome, sesso, di una data e un comune di nascita. Postdatando l’anno di nascita si ottiene facilmente un codice fiscale, si procede poi inventando dati sulla residenza, sulla carta di identità, sul numero di telefono. Ecco poi l’e-mail di ringraziamento e benvenuto (ovviamente generata in automatico) a frima del segretario nazionale Matteo Renzi: “Gentile Benito Mussolini, questa e-mail ti viene inviata a seguito del completamento del tuo tesseramento online al Partito democratico”.
Camusso: “Renzi premier dei poteri forti”, Pd: “Lei eletta con tessere false”
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