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“Il Dna non è di Dassilva”. Omicidio Pierina Paganelli, colpo di scena nelle indagini. La scoperta choc

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Omicidio Pierina Paganelli svolta

L’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto a Rimini il 3 ottobre 2024, continua a essere al centro di indagini complesse. La 78enne è stata brutalmente assassinata con 29 coltellate nel seminterrato della sua abitazione in via del Ciclamino. L’unico indagato, Louis Dassilva, un uomo di 34 anni originario del Senegal, è detenuto da luglio e si dichiara innocente. La sua difesa punta alla mancanza di prove decisive, mentre la procura cerca riscontri concreti per rafforzare le accuse. Le analisi genetiche in corso presso i laboratori dell’Università Tor Vergata di Roma potrebbero rivelarsi decisive.

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Finora sono stati individuati tre profili genetici sulla scena del crimine: il primo è sempre stato associato fino ad ora a Dassilva, ma le altre due tracce (denominate “maschio 2” e “maschio 3”) non hanno ancora trovato un’identificazione chiara. Questi profili derivano da macchie di sangue rinvenute su un muro e sulla gonna della vittima. Per escludere contaminazioni, gli inquirenti hanno avviato una raccolta di tamponi genetici tra i vicini di casa, soccorritori e poliziotti presenti sulla scena.

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Omicidio Pierina Paganelli: “Il dna non è di Dassilva”

Ma gli avvocati di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, si focalizzano sopratutto sui vestiti e dicono: È stato chiuso incidente probatorio. Non è emerso il profilo del Dassilva neppure con la nuova macchina (arrivata dagli Usa, Ndr). Il profilo maschio 3, rinvenuto nella prima fase di questo incidente probatorio – dice l’avvocato Fabbri -, non ha subito sostanziali miglioramenti con i nuovi esami e pertanto non è comparabile.

Omicidio Pierina Paganelli svolta indagini

Sono emersi due nuovi differenti profili, femminili, con i nuovi esami. Uno sulla gonna ad altezza della vita, uno sul lato della maglietta vicino ad una coltellata. Sono profili di due donne diverse, purtroppo troppo esigui per fare comparazioni”. Ora l’idea è di far comparare questi due dna femminili con quelli dei soccorritori.

L’avvocato però continua: “Dassilva non è collocabile sulla scena del delitto. Questa ultima affermazione è certa”. Gli esiti definitivi delle analisi genetiche sono attesi per i prossimi giorni, in vista dell’udienza del 2 dicembre. Questi risultati potrebbero confermare o smentire il coinvolgimento di Dassilva, fornendo nuovi elementi utili al caso. Il caso resta aperto più che mai e non si esclude un clamoroso colpo di scena. Il giallo, nel frattempo, rimane.

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