Ipotesi e dubbi, indagini e omissioni, 17enne dopo la scomparsa il caso di Denise Pipitone ora bussa prepotente. I riflettori riaccesi dalla trasmissione russa sulla bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo, nella loro incresciosa spettacolarizzazione sono stati benzina sul fuoco. Indagini riaperte e la sensazione che la verità non sia troppo lontana. Oggi, dalle colonne de ‘La nuova Sardegna’, è tornata a parlare l’ex pm Maria Angioni, pubblico ministero a Marsala tra il 2004 e il 2005, titolare dell’inchiesta.
Angioni che, pochi giorni fa durante la trasmissione Quarto Grado era stata protagonista di un pesante battibecco con Gianluigi Nuzzi, tornato ad occuparsi del caso Denise Pipitone. Il pm ha denunciato rallentamenti e depistaggi nelle indagini lanciando accuse a chi in quel periodo ha fatto di tutto per proteggere le persone che hanno rapito la bambina. “Io non ho capito se il fine che voi vi proponete è cercare Denise Piptione oppure volete demolire tutto quello che ho detto nelle altre trasmissioni?“, ha chiesto la pm Angioni, scatenando la furia di Gianluigi Nuzzi.
“Accetto che lei dica che le chiedo che lavora fa. Noi qui cerchiamo di capire quali sono gli errori nel caso Denise Pipitone, ci basiamo sul lavoro degli inquirenti. … Dottoressa queste trasmissioni si fanno perché qualcuno ha sbagliato. E lei se non fa più il sostituto procuratore forse un esame di coscienza dovrebbe farselo. E se lei non è più sostituto procuratore è accaduto qualcosa e non è così brillante. Perché tutte le indagini di cui lei parla non hanno portato a nulla”, ha detto Nuzzi chiudendo il collegamento.
Oggi, come detto, Angioni ha lasciato una nuova dichiarazione. “Qualcuno sa dove Denise Pipitone à stata portata dopo il rapimento o sa dove si trova in questo momento. Questa persona è stata testimone dello spostamento o lo ha addirittura operato in prima persona. Fino a oggi ha taciuto per rispettare forse un patto ora saltato”, ha spiegato la Angioni. Poi è arrivata la rivelazione.
“Denise Pipitone è scomparsa in un momento in cui la Procura era in una situazione di oggettiva debolezza. Al nostro procuratore capo era stato recapitato un proiettile militare. C’era l’intenzione di mettere una bomba sotto la sua abitazione. Credo che Denise Pipitone sia viva: “quasi sicuramente ignara del suo passato. Non sa del clamore che suscita la sua storia a distanza di tanti anni”.