Nelle ultime ore è tornata a parlare la mamma di Denise Pipitone, Piera Maggio. Lo ha fatto attraverso la pagina Instagram Missing Denise Pipitone. Ha postato la famosa foto in cui tiene in braccio la figlia e ha scritto: “Voi che avete rapito Denise, nonostante siano passati giorni, mesi, anni…raccoglierete quello che avete seminato, sia in terra che in cielo. Mostri siete e sempre lo sarete”. Parole durissime arrivata e poche ore dalla rivelazione dell’ex pm Maria Angioni, pubblico ministero a Marsala tra il 2004 e il 2005, titolare dell’inchiesta.
A Storie Italiane, la trasmissione di Eleonora Daniele, ha lanciato una vera e propria bomba. “Siamo riusciti, io e altre due donne molto colte e intelligenti, ad individuare una persona che pensiamo sia Denise. Ha una figlia. Ho passato tutto all’avvocato Frazzitta e alla Procura. Ho la personale certezza che Denise Pipitone sia viva. Si tratta di una famiglia, non per forza rom, difficilmente controllabile”, ha detto l’ex pm. Che, se non bastasse, ha aggiunto altro.
“Non sta con componenti della famiglia allargata ma ci siamo arrivati proseguendo tale pensiero. – Ha proseguito l’ex pm del caso Denise Pipitone – Temo sia per la sua sicurezza fisica che per il suo nucleo familiare perché è probabile che non lo sappia. Temo che non lo sappia la figlia e che non lo sappia il marito. Denise vive in un contesto ‘internazionale’ familiare molto sereno, sono persone che vivono bene”.
Nelle ultime ore è arrivata anche la risposta di Giacomo Frazzitta, legale della mamma di Denise Pipitone. Un breve ma diretto commento all’ANSA. “Invitiamo tutti – giornalisti, magistrati o avvocati – alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala per fare luce sulla storia”.
Poi ha stigmatizzato le parole dell’ex pm. “Non vediamo tuttavia la necessità – aggiunge l’avvocato- di fornire informazioni particolarmente dettagliate, frutto o meno delle indicazioni di un mitomane o che dovessero anche risultare fondate, perché ancora al vaglio della magistratura. Si tratta di dettagli non utili ai fini dell’inchiesta. Anche perché provenienti da un magistrato che nella sua funzione potrebbe avere un canale privilegiato con i suoi colleghi”.