Il caso di Denise Pipitone non è ancora arrivato ad una soluzione, nonostante le indagini vadano avanti a 360 gradi. Ci si sta soffermando in questi giorni sulla famiglia Corona, ma soprattutto su una segnalazione da parte di una giovane, che avrebbe riconosciuto la bimba rom Danas a Parigi, in Francia. Se n’è parlato nella giornata del 10 giugno anche a ‘La Vita in diretta’ e sono state rivelate alcune dichiarazioni che avrebbe rilasciato la mamma della bambina di Mazara del Vallo, Piera Maggio.
A ‘Storie Italiane’ l’inviata della trasmissione di Eleonora Daniele aveva riferito: “Potrebbe essere una segnalazione molto interessante quella che è arrivata da una ragazza, una ragazza che dice di aver incontrato questa donna, una nomade, che era in compagnia di una ragazzina. All’epoca dei fatti questa ragazzina si trovava a Parigi e diceva di essere stata adottata, non conosceva le sue origini e parlava anche italiano. La ragazza si è presentata dai carabinieri dopo aver visto la foto”.
A ‘Storie Italiane’ era ancora emersa la dichiarazione di questa ragazza sulla bimba Danas: “Non ho mai sentito chiamarla in quel modo, avrà avuto tra i 17 e i 18 anni. Era molto traumatizzata, si faceva capire a gesti. Era decisamente messa molto male, ricordo che non aveva i denti e spesso le tremavano le mani. Ricordo che era molto controllata e non le veniva permesso di uscire dal campo rom”. L’inviata de ‘La Vita in diretta’ ha riportato nelle scorse ore le parole della signora Piera Maggio.
L’inviata de ‘La Vita in diretta’, soffermandosi su Denise Pipitone, ha riportato alcune affermazioni della signora Maggio: “Piera è cauta, è un momento di grande esposizione mediatica del caso di Denise. Ha detto ho bisogno di riscontri, della verità oggettiva. Vuole capire che tipo di segnalazione è”. Dunque, prima si sbilanciarsi la mamma della piccola siciliana vuole avere maggiore chiarezza e probabilmente ne starà discutendo con gli avvocati prima di prendere una posizione ufficiale.
A proposito di Denise Pipitone e Danas, a ‘Storie Italiane’ è stato anche detto dalla testimone: “Questa donna nel campo era una figura importante, la mattina tutti andavano a chiedere l’elemosina e lei cucinava per tutti, mi rimase impressa perché era una persona che era un punto di riferimento. Che poi quella donna sarebbe anche mia zia. Non so il nome, dicono che si chiamava Silvana me da me si faceva chiamare Florina.