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Choc durante la messa, malore per il prete e poi la terribile scoperta: “Candeggina nel vino”

  • Italia
Candeggina nel vino della messa, prete ha un malore

Candeggina nel vino della messa, prete ha un malore. Gesto terribile all’interno di una chiesa di un paesino in provincia di Vibo Valentia. Siamo precisamente a Pannaconi, frazione di Cessaniti e proprio qui, Don Felice Palamara, un giovane parroco, ha rischiato la vita in quello che sembra a tuti gli effetti un avvertimento. Ma andiamo con ordine e facciamo chiarezza perché la faccenda è più complessa di quello che si può intendere.

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Tutto accade durante la celebrazione eucaristica, proprio inquirenti questo momento il parroco rileva un odore insolito proveniente dalle ampolle contenenti acqua e vino, scoprendo che vi era stata aggiunta della candeggina. Questo atto avrebbe potuto avere conseguenze letali, specialmente considerando le condizioni di salute di Don Felice Palamara, che soffre di asma e problemi cardiaci.

Candeggina nel vino della messa, prete ha un malore


Candeggina nel vino della messa, prete ha un malore

La celebrazione è stata immediatamente sospesa e l’incidente è stato denunciato alle autorità, che stanno indagando, anche attraverso l’analisi delle registrazioni delle telecamere di sicurezza, per identificare l’autore o gli autori dell’atto. Don Felice Palamara ha espresso i suoi sentimenti riguardo all’incidente sui social media, affermando:” La mia vendetta si chiama amore, il mio scudo perdono, la mia armatura misericordia”.

Candeggina nel vino della messa, prete ha un malore

E ancora Don Felice Palamara: “Non mi soffermo agli ostacoli, né mi lascerò impaurire dal buio, perché al di là di tutto chiunque sia, qualsiasi cosa è stata fatta per me è e rimane quel fratello solamente d’amare, anche se la giustizia dovrà fare il suo corso”. A parlare poco dopo è anche il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro: “Mi appello nuovamente alle comunità cristiane perché non si lascino scoraggiare da questo linguaggio di violenza. Non dobbiamo cedere a questa logica, facendoci tentare dallo sconforto e dalla rabbia”.

Come dicevamo la faccenda è più complessa di così e sembra che questo non sia affatto il primo episodio di intimidazione che colpisce i sacerdoti della zona. Tempo fa, un altro prete, don Francesco Pontoriero, ha ricevuto minacce simili, tra cui il ritrovamento di un gatto morto sul cofano della sua auto. L’ipotesi è che dietro questi atti intimidatori ci possano essere organizzazioni criminali locali, come la ‘ndrangheta, che potrebbero essere infastidite dagli appelli alla legalità fatti dai sacerdoti.

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