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Corsa verso il Quirinale, ecco il nome più probabile (almeno per oggi)

  • Italia

Domani il primo atto dell’elezione del nuovo capo dello Stato. Come da Costituzione, il parlamento in seduta comune darà avvio all’iter che porterà all’elezione del presidente della Repubblica. Altre 24 ore, dunque, a disposizione della diplomazia parlamentare. Si susseguono gli incontri e i vertici all’interno dei partiti e tra gli emissari delle diverse forze politiche. Si cerca un nome che possa mettere d’accordo soprattutto le due principali forze politiche, Pd e Forza Italia. Dalle cronache e dagli umori che trapelano si ha l’impressione che il cerchio si sia ormai ristretto, che quella rosa nutrita di nomi che circolava nelle ultime settimane sia ormai a una fase di “sfida” a due, massimo tre candidati considerati ideali. Ma chi è, a questo punto, il nome più probabile per il Quirinale?

(continua dopo la foto)


Ci sono tre fronti. Quello del Movimento 5 stelle che vuole tentare Matteo Renzi: voatare Romano Prodi o addiritura Pier Luigi Bersani e isolare Berlusconi. Questo, però, per il Pd vorrebbe dire rinunciare al Patto del Nazareno che sarebbe una garanzia per le riforme. Dunque, poco praticabile. C’è poi il fronte che vede insieme la Lega nord e Fratelli d’Italia proporre un vero e proprio outsider: il giornalista Vittorio Feltri. Poche chance, ovviamente. Quindi il reale “papabile” sarà frutto dell’incontro tra Pd e Forza Italia. Gli azzurri chiedono che non sia di nuovo un uomo di sinistra, anche se non lo escludono purché ci siano garanzie relative all’agibilità politica di Berlusconi. Una condizione pesante, dunque. La sintesi era ben individuata nella persona di Giuliano Amato, forse il candidato preferito dal Cavaliere che avrebbe anche incontrato il favore della minoranza Pd essendo un uomo parecchio legato a Massimo D’Alema. Cosa, però, che lo ha reso un po’ meno popolare agli occhi di Renzi. Ed ecco che, nelle ultime ore, si è fatto largo uno di quei candidati sui quali non si è mai urlata certezza di vederlo al Colle. Ma che non ha mai perso quotazioni.

Si tratta di Sergio Mattarella, un uomo di centro, dunque con punti di contatto tra moderati e riformisti. Di famiglia di tradizione democratica cristiana, figlio di Bernardo Mattarella e fratello di Piersanti (presidente della Regione Sicilia assassinato dalla mafia). Giurista, docente universitario, parlamentare di lungo corso e attualmente membro della Corte costituzionale. Il curriculum c’è ed è anche pesante. Come pesanti si fanno le voci di una sua elezione. Forse non subito, ma alla quarta votazione. Sabato potrebbe essere lui il successore di Giorgio Napolitano.

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