Coronavirus Italia, i numeri continuano a schizzare. Nella giornata di ieri, 8 marzo 2020, nel corso della conferenza stampa del Capo della protezione civile Angelo Borrelli delle ore 18 i casi totali erano 7375 con 6387 persone positive, 366 decedute e 622 guarite. Tra i 6387 soggetti positivi 2180 si trovavano in isolamento domiciliare, 3557 ricoverati con sintomi e 650 in terapia intensiva.
Lunedì 9 marzo il nuovo, sempre più allarmante, bollettino. Questi i dati aggiornati del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale e comunicati in diretta durante la conferenza stampa di lunedì pomeriggio alle 18,30: i contagi in Italia sono 9.172, i casi positivi sono arrivati a 7985 (più 1598 rispetto a ieri), i guariti 724 (102 persone in più) e i deceduti 463 (più 97). Cresce il numero di persone ricoverate: 4615 in tutta Italia, 2936 in isolamento domiciliare. Solo in Lombardia sono in tutto 5.469 i positivi al coronavirus, ovvero “1.280 più di ieri” ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera in diretta Facebook. I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.802 (585 più di ieri), 440 in terapia intensiva (41 in più), mentre i dimessi sono stati 646 ed è salito a 333 il numero dei decessi (66 in più rispetto a ieri).
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Per far fronte all’emergenza è fondamentale attenersi alle regole e nuove misure del governo per contrastare i contagi da coronavirus e fughe dalle zone rosse. Chi viola la quarantena da coronavirus rischia fino a 3 mesi di carcere o 206 euro di multa, come sottolinea la direttiva inviata dal Viminale ai prefetti: “La sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti è quella prevista in via generale dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento di un’autorità, pena prevista arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino 206 euro) salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica)”. (Continua dopo la foto)
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La direttiva, firmata dal ministro Luciana Lamorgese, prevede anche dei punti relativi ai controlli delle forze dell’ordine su coloro che si spostano all’interno e in entrata e in uscita dalle ‘zone rosse’: “Gli spostamenti dovranno avvenire solo se motivati da esigenze lavorative – continua il documento – o situazioni di necessità o per motivi di salute da attestare tramite autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante. Divieto assoluto, che non ammette eccezioni, è previsto per le persone per cui è stata disposta la quarantena”. (Continua dopo la foto)
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Controlli anche negli aeroporti delle aree dei territori “a contenimento rafforzato”, dove i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche dell’autocertificazione. Stesso procedimento per i voli in arrivo, esclusi i passeggeri in transito. Per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza, le autocertificazioni saranno richieste unicamente per i residenti o domiciliati nei territori soggetti a limitazioni.
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