La Lombardia è la regione che registra il maggior numero di contagiati e decessi da coronavirus. “Sono 3.456 i decessi registrati in Lombardia dall’inizio dell’emergenza – ha ricordato l’assessore al Welfare Giulio Gallera facendo il punto sull’emergenza sanitaria nella conferenza di domenica 22 marzo – Oggi l’incremento è stato di 361 morti nelle ultime 24 ore, mentre ieri si era registrato il record negativo di +546 in un giorno. I positivi al coronavirus in Lombardia sono saliti a 27.206, +1.691 su ieri con un dimezzamento della crescita giornaliera. I ricoverati per Covid 19 sono 9.439, con un aumento di 1181, a cui vanno aggiunte 1142 persone ricoverate in terapia intensiva”.
Sono finalmente in calo i contagi in provincia di Bergamo e Brescia: a Bergamo sono in totale 6216 i covid positivi, 347 più di ieri, “il numero si è dimezzato – commenta Gallera – rispetto ai 715 di ieri”. In calo anche Brescia: 5317 i malati, 289 più di ieri ma in calo rispetto ai 380 di due giorni fa. In provincia di Cremona sono 2895, nel Comasco 510, 60 più di ieri, nel Lecchese sono aumentati di 54, nel Lodigiano di 79, con 1772 contagiati in tutto. (Continua a leggere dopo la foto)
Ma la situazione a Bergamo è drammatica, il numero dei decessi e dei contagiati è impressionante e le immagini dei giorni scorsi hanno mostrato la grande emergenza nella città lombarda. A Bergamo, nella serata di mercoledì 18 marzo, sono arrivati i mezzi dell’esercito per trasportare le bare di alcune delle persone morte di COVID-19 dal cimitero monumentale ai forni crematori di altre città. Bergamo non riusciva più a gestire la situazione e le attese per le cremazioni avevano ormai superato la settimana. A Bergamo c’è un solo forno crematorio che sta lavorando a pieno regime, 24 ore al giorno, ma può cremare al massimo 25 defunti al giorno. (Continua a leggere dopo la foto)
Anche la camera mortuaria del cimitero non aveva più spazio disponibile, e nei giorni scorsi era stato necessario mettere le bare nella chiesa di Ognissanti, sempre all’interno del cimitero. Ospite di Massimo Giletti e ”Non è l’arena”, Cristina Parodi, giornalista e moglie di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha raccontato la situazione della città. “A Bergamo si piange in silenzio per non disturbare” spiega commossa in collegamento dalla sua città. “La città è spettrale, tutti qui conoscono qualcuno che è morto. E’ un qualcosa di inimmaginabile”, ha raccontato Cristina Parodi. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Una situazione surreale, viviamo tra dolore e speranza. I bergamaschi sono chiusi in casa. Il centro, la città alta sono completamente vuoti: fa impressione vederla così. La gente qui non si è messa a cantare sui balconi, qui c’è un atteggiamento diverso: più pudore e vergogna, quasi. Spero che la bellezza di questa città possa essere animata dalle persone. Per ora siamo tutti fermi immobili: invito tutti a stare a casa”.
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