Condannati per maltrattamenti eppure finanziati dallo Stato. I circhi sono stati riconosciuti colpevoli per “sevizie”, “lesioni” e “crudeltà” contro gli animali utilizzati nei loro spettacoli (elefanti, giraffe, tigri e parecchi altri), ma nonostante ciò chiedono e ottengono, ancora oggi, i soldi pubblici del Fondo unico dello spettacolo. A rivelarlo è un dossier-denuncia della Lav, la lega antivivisezione secondo cui negli ultimi 5 anni i finanziamenti elargiti alle strutture che organizzano spettacoli circensi con animali ammontano a 30 milioni di euro. E tra questi beneficiari ci sono dieci circhi condannati o ancora sotto processo per maltrattamenti.
Alcuni esempi? Il circo Aldo Martini, condannato dal tribunale di Bologna per sevizie su una giraffa, ha ricevuto 92 mila euro, racconta il dossier. I colleghi del circo Città di Roma, condannato in via definitiva “per aver detenuto elefanti in condizione di quasi immobilità” hanno ottenuto quasi 300 mila euro. Il circo Folloni, invece, condannato dal tribunale di Milano per “aver immobilizzato un elefante sotto il tendone a una tavola di legno di mq 6 circa, legandolo con due catene (una alla zampa anteriore sinistra, l’altra alla zampa posteriore sinistra) fissate alla tavola” ha ottenuto 70 mila euro di soldi pubblici.
In attesa di giudizio per lo stesso reato (maltrattamenti e detenzione incompatibile), sono anche il circo Darix Togni (518 mila euro), il circo Caroli (53 mila euro), il circo Medrano (1.884.483 euro), l’American Circus (1.447.228 euro) e il circo Martin (68 mila euro). “Questo scandalo tutto italiano deve finire – accusa Gianluca Felicetti, presidente della Lav, dalle pagine di Repubblica – perché non solo è contrario alla coscienza civica dell’utilizzo responsabile del denaro pubblico, ma è anche in antitesi al sentire comune degli italiani che vede il 68,3% dei cittadini contrari ai circhi con animali (rapporto Eurispes 2015 ndr)”.
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