Dal 2016, il Canone Rai – l’abbonamento per l’uso privato della televisione – viene addebitato direttamente nella bolletta della luce, suddiviso in 10 rate mensili da gennaio a ottobre. Il canone viene applicato a tutti i titolari di un contratto di fornitura elettrica per uso domestico residenziale. Per verificare se la tua utenza è “domestica”, basta controllare la sezione “Dati Fornitura” nella prima pagina della bolletta, dove alla voce “Tipologia cliente” troverai scritto “domestico residente”. La legge stabilisce una sanzione che può variare tra i 200 e i 600 euro in caso di mancato pagamento del canone.
Chi invece compila falsamente la dichiarazione sostitutiva dichiarando di non possedere un apparecchio televisivo, rischia una pena detentiva fino a due anni. Sono esonerati dal pagamento del Canone Rai i cittadini che, pur essendo intestatari di un contratto di energia elettrica residenziale, non possiedono un apparecchio televisivo.

Canone Rai, come non pagarlo: chi ha diritto all’esenzione
In tal caso, per evitare l’addebito, è necessario presentare la dichiarazione sostitutiva di non detenzione. Questa dichiarazione è valida a condizione che nessun membro del nucleo familiare possieda un televisore o un altro dispositivo in grado di ricevere il segnale radiotelevisivo, ed è efficace per l’intero anno se presentata tra il 1° luglio dell’anno precedente e il 31 gennaio dell’anno in corso.

Se presentata dal primo febbraio ed entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, la dichiarazione ha effetto per il secondo semestre del medesimo anno. La dichiarazione sostituiva di non detenzione deve essere presentata anche dai contribuenti che vogliono disdire l’abbonamento in quanto hanno ceduto gli apparecchi televisivi o, comunque, si sono privati del televisore.


L’esenzione dal canone Rai riguarda, inoltre, i diplomatici e militari stranieri e i cittadini ultra-settantacinquenni con un reddito annuo non superiore a 8.000 euro. Il più noto è quello relativo all’esenzione per chi ha più di 75 anni e un reddito basso, non superiore a 8.000 euro; non essere conviventi di titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti). Gli appartenenti a questa categoria non hanno limiti temporali per richiedere l’esonero dalla tassa. Invece, se il compimento dei 75 anni avviene tra il 1° febbraio 2025 e il 31 luglio 2025, l’esenzione si applica solo a partire dal secondo semestre.