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“Ci sono arresti”. Materiale scottante su Messina Denaro offerto a Fabrizio Corona, la scoperta choc

  • Italia
Fabrizio Corona documenti Matteo Messina Denaro

I carabinieri di Milano hanno perquisito la casa di Fabrizio Corona, personaggio televisivo, imprenditore noto come l’ex re dei paparazzi, indagato per ricettazione nell’ambito dell’inchiesta relativa a Matteo Messina Denaro, capo indiscusso del mandamento di Castelvetrano e della mafia nel Trapanese, considerato uno dei boss più importanti di tutta Cosa nostra, arrestato il 16 gennaio 2023 nei pressi di una clinica privata di Palermo.

Sono state le intercettazioni disposte a carico di Fabrizio Corona ad avviare l’inchiesta. Dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993, Fabrizio Corona venne in possesso di una serie di audio di chat tra il boss e alcune pazienti da lui conosciute nella clinica durante la chemioterapia, quando si presentava con l’identità di Andrea Bonafede.

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File su Messina Denaro offerti a Fabrizio Corona: politico e carabiniere arrestati


File su Messina Denaro offerti a Fabrizio Corona: politico e carabiniere arrestati

Questo fatto ha quindi spinto gli inquirenti a mettere sotto controllo il telefono di Fabrizio Corona. Grazie alle intercettazioni si è scoperto che un carabiniere e di un politico di Mazara del Vallo hanno cercato di vendere a Corona e a un altro giornalista materiale riservato sulla cattura di Matteo Messina Denaro acquisito illegalmente dal sistema informatico dell’Arma dei carabinieri. L’indagine ha portato all’arresto del carabiniere, Luigi Pirollo, e di un consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giorgio Randazzo.

File su Messina Denaro offerti a Fabrizio Corona: politico e carabiniere arrestati

I due avrebbero contattato Fabrizio Corona offrendogli i documenti in cambio di soldi. Pirollo, in servizio al Nor della Compagnia di Mazara del Vallo, si è introdotto illegalmente nel sistema informativo dell’Arma dei carabinieri, ha rubato 786 file riservati relativi alle indagini sulla cattura di Matteo Messina Denaro, e li ha consegnati a Giorgio Randazzo. Il consigliere comunale di Mazara De Vallo ha quindi contattato Fabrizio Corona e ha cercato di vendergli i documenti sul boss di Castevetrano. Su indicazione di Coorna si è rivolto a Moreno Pisto, direttore del quotidiano online Mow, proponendogli di acquistare il materiale per lo scoop.

Durante l’incontro tra Corona, il consigliere e Pisto, quest’ultimo è riuscito a copiare il materiale, ma una volta accortosi della delicatezza dei file ha parlato con un suo amico il quale gli ha consigliato di parlare con la polizia. A questo punto il direttore do Mow è andato alla Squadra Mobile di Palermo e ha raccontato tutto. A questo punto le indagini hanno portato a galla la verità. Come riporta Il Giorno è saltato fuori il nome del carabiniere Pirollo, che aveva lasciato tracce del suo “ingresso” nel sistema dell’Arma e al server della Stazione di Campobello.


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