Era in ospedale da qualche giorno Riccardo D’Aurelio, 64 anni di Sulmona in provincia de L’Aquila, all’ospedale di Avezzano di era sottoposto ad un intervento di chirurgia bariatrica, un intervento finalizzato alla diminuzione del peso corporeo attraverso la sezione di una part dello stomaco. Un intervento in cui la percentuale di complicanze, indipendentemente dal tipo di intervento, è di circa il 4%: in particolare si possono verificare emorragie post-operatorie che possono necessitare un re-intervento, comparsa di ascessi o fistola legate alla mancata tenuta delle suture eseguite.
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Che qualcosa non fosse andato per il verso giusto si era subito capito. Il quadro clinico si era man mano aggravato fino al ricovero in rianimazione. Dalla terapia intensiva poi era stato estubato e Riccardo D’Aurelio spostato in cardiologia dove sarebbe dovuto proseguire il monitoraggio per il decorso post operatorio.
Sulmona, malore dopo operazione muore Riccardo D’Aurelio
Sarebbe perché in quel letto Riccardo è morto, il suo cadavere è stato trovato, sembra, proprio mentre i parenti bussavano alla sua porta per salutarlo. Ora su questa brutta storia il magistrato di turno ha aperto un fascicolo sulla morte sospetta (e oggi stesso potrebbe decidere per l’autopsia), volta a far luce su tutte le circostanze, anche in ordine all’attività e alla vigilanza dei sanitari.
L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Enorme l’emozione sollevata, D’Aurelio era un agente penitenziario, uomo di punta della scuderia della Giostra Cavalleresca e musicista. Tantissimi i messaggi di cordoglio. “Gioventù, musica, concerti, amicizia profonda, prove lunghe e faticose, preparare il repertorio per le piazze e per i locali, i tour in ogni evento d’Abruzzo e oltre, la strumentazione, i debiti per pagarla. Quegli anni belli restano vostri. Pizzica ti piange, incredulo. Ciao Arpo,sentiremo la tua batteria quando il cielo si fa scuro, in ogni tuono che scuote la vallata. Buon viaggio”.
“Come un macigno giunge, inaspettata, la notizia della prematura scomparsa di Riccardo D’Aurelio una grandissima persona appassionata del mondo delle Giostre e Quintane. Aveva seguito molti cavalieri in tante piazze e città sedi di rievocazione storiche ed era stato promotore della Scuderia Sulmona sua città natale. Personalmente ho un bellissimo ricordo e una grande stima, non solo perché un grande amico, ma anche per la sua immensa passione. Un caro abbraccio alla famiglia alle figlie dalla redazione di brontolodicelasua”.