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“Chiediamo sacrifici”. Manovra 2025, in arrivo più tasse: l’annuncio del ministro Giorgetti

  • Italia
Giorgetti: "La manovra richiederà sacrifici" e annuncia tasse sulle imprese

“Non esistono contributi volontari delle aziende, quello che esiste è la stella polare che è l’articolo 53 della Costituzione, secondo cui ciascuno è chiamato a contribuire in base alla propria capacità. Stiamo per approvare una legge di bilancio che chiederà sacrifici a tutti”. Sono le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un’intervista rlasciata per il forum ‘Future of Finance: Italy Economic Outlook 2024’ organizzato da Bloomberg.  Dichiarazioni che hanno avuto conseguenze sulla Borsa di Milano, con il Ftse Mib che cede l’1,5%.

Il ministro Giorgetti ha anche detto che sta pianificando un’ulteriore vendita della quota di Mps entro la fin dell’anno. Il titolo dell’istituto sta cedendo il 2,8%, la peggiore del listino però è Saipem in calo del 5,2% con Stellantis in ribasso del 4,2%.  “Non è corretto parlare di extraprofitti”, ma di “andare a tassare i profitti a chi li ha fatti: è uno sforzo che tutto il sistema paese deve fare” ha aggiunto il ministro dell’Economia.  “Siamo impegnati in un percorso particolarmente esigente di rientro – ha notato ancora -. Rientreremo sotto il 3%” in termini deficit “nel 2026, mentre altri come la Francia lo faranno nel 2029”. 

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Giorgetti: "La manovra richiederà sacrifici" e annuncia tasse sulle imprese


Giorgetti: “La manovra richiederà sacrifici” e annuncia tasse sulle imprese

“Non soltanto rispettiamo gli obiettivi che ci siamo dati, ma addirittura facciamo meglio. Ritengo che la credibilità sia fondamentale. Questo governo deve dare un messaggio di credibilità e quello che promettiamo lo facciamo”. I dati di finanza pubblica, ha precisato Giorgetti, “per quest’anno andranno meglio di come abbiamo comunicato ai mercati e alla Commissione”, visto che l’obiettivo di deficit del 4,4% «sembrava irrealistico e ora è stato aggiornato al 3,8%, quasi un unicum nel contesto europeo”.

“Continuiamo a ritenere che l’obiettivo dell’1%” di crescita del Pil quest’anno “sia realistico e se non sarà l’1% sarà un dato molto molto prossimo a quel risultato” ha dichiarato ancora Giorgetti, spiegando che è stata fatta la previsione “quando non c’era consenso su questo perché i nostri modelli econometrici, che si sono dimostrati affidabili, dimostravano questa possibilità. Oggi l’andamento conferma queste aspettative” anche se “è chiaro che la situazione internazionale in qualche modo condizionerà l’economia mondiale e del nostro Paese”. In questo contesto, «la manifattura, l’industria non va bene ma è più che compensata dai servizi» e al momento l’Italia fa “meglio di altri” in Europa.

Non solo il settore bancario, ma anche comparto della Difesa rientrerà tra quelli che, avendo beneficiato delle condizioni di mercato visto il contesto geopolitico internazionale, sarà chiamato a dare il proprio “contributo”. “Non ci sarà più la narrativa come in passato sugli extra-profitti bancari dal momento che in quel momento le banche facevano più profitti. Paradossalmente, oggi l’industria di chi produce armi, con tutte queste guerre va particolarmente bene, e’ una situazione di mercato favorevole che produce utili superiori. Sono convinto che alla fine troveremo una situazione equilibrata”, ha spiegato ancora.

“Si chiederà uno sforzo alle imprese più grandi che operano in determinati settori in cui l’utile ha beneficiato in qualche modo di condizioni favorevoli esterne affinché contribuiscano con modalità sulle quali è in corso un confronto”. Lo chiariscono fonti del Mef dopo le dichiarazioni di oggi del ministro aggiungendo che “non è allo studio, si chiarisce, nessuna nuova tassazione per gli individui mentre le aziende più piccole sono già interessate al Concordato biennale preventivo”. Altre “eventuali interpretazioni delle parole del ministro Giorgetti sono da considerarsi forzature”.


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