Telefonate commerciali da chiunque: compagnie telefoniche di fisso e mobile, società di luce, gas e una lista molto lunga di squilli il più delle olte indesiderati. Tutto lecito, meglio dirlo, frutto dell’accettazione di condizioni, di permessi accordati su quelle clausole scritte in piccolo e che non leggiamo quasi mai. Però è possibile uscirne, la legge è anche dalla parte dei cittadini-consumatori. Tutta le regolamentazione della materia è competenza del Garante della privacy che in questa pagina web spiega come muoversi. Ecco i cinque passi fondamentali.
Iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni
È un servizio concepito a tutela del cittadino che decide di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato. Basterebbe questo per difendersi, in teoria, ma ha un grosso limite, quasi incomprensibile: ci si può iscrivere al registro soltanto se il proprio numero è presente sugli elenchi pubblici. Chi ha fatto togliere il proprio numero di telefono dagli elenchi non può usufruire del servizio.
Negare il consenso, sempre
Il più delle volte il nostro numero di telefono finisce nelle liste in dotazione ai call center perché non prestiamo sufficiente attenzione quando firmiamo un modulo per attivare servizi che ci interessano. Dalla tessera fedeltà del supermercato a una nuova sim card per il telefonino fino all’abbonamento per una rivista, nei moduli compare sempre la richiesta di consenso per le chiamate commerciali e le indagini di mercato. È utile in questi casi barrare la casella “no”.
Occhio al display del telefono
La maggior parte dei telefoni fissi di ultima generazione permette di visualizzare sul display il numero di chi ci sta chiamando. Chi fa la telefonata pubblicitaria deve (per legge) rendere visibile il numero chiamante e comunque deve qualificarsi. Quando ricevete una telefonata da un call center, annotate il numero di telefono (anche se è parziale) e poi inseritelo su Google perché sulla Rete ci sono diversi forum in cui gli utenti si scambiano informazioni sulle telefonate indesiderate. In più di un caso è stato indicato il nome e addirittura l’indirizzo del call center che vi ha chiamato.
(continua dopo la foto)
![](https://www.caffeinamagazine.it/wp-content/uploads/2014/12/chiam.jpg?x95137)
Raccomandata o e-mail certificata
Se nei forum riuscite a trovare l’indirizzo o il nome della società potete inviare una raccomandata all’azienda che vi sta disturbando, diffidandola dal proseguire le chiamate commerciali. Ugualmente se disponete di un indirizzo di posta elettronica certificato (Pec), potete utilizzare quello: il messaggio ha valore legale come una raccomandata. C’è da sapere che il Ministero dello Sviluppo economico ha predisposto un archivio telematico in cui cercare la Pec dell’azienda che volete diffidare: è a questo indirizzo web.
Garante della privacy e autorità giudiziaria
Chi tutela gli abbonati quando ricevono telefonate pubblicitarie quando i loro numeri non sono in elenco? Come fare se anche dopo aver inviato raccomandate su raccomandate le chiamate continuano? Ci si può rivolgere al garante della privacy o all’autorità giudiziaria. Prima di fare la segnalazione è bene però verificare di non aver prestato il consenso al trattamento dei propri dati per finalità di telemarketing allo specifico soggetto che ha effettuato la chiamata, altrimenti rischiate di finire dalla parte del torto.
Telefonate, mail, facebook… Facile spiare tutti gli italiani
Telemarketing, finalmente addio alle telefonate mute