Caso Saman, chiesto l’arresto della mamma. Negli ultimi giorni si sono nuovamente accesi i riflettori sulla vicenda della 18enne pachistana scomparsa a Novellara nell’aprile del 2021. Per il suo omicidio sono stati accusati i genitori, uno zio e due cugini. Tutto è partito dal rifiuto da parte del padre e della madre di accettare la relazione con l’allora ragazzo Saqib Ayub. Per lei infatti era già stato combinato il matrimonio con un cugino di 10 anni più grande.
Poco dopo la scomparsa di Saman Abbas furono arrestati lo zio Danish Hasnain e due cugini Ikram e Numanulla. È stato proprio lo zio, secondo indiscrezioni, a rivelare alle forze dell’ordine dove si trovavano i resti della povera ragazza. E infatti quel che resta del cadavere di Saman, salvo diverse indicazioni dei necessari esami del dna, è stato recentemente trovato sotto terra, a due metri di profondità, nei pressi di un casolare abbandonato vicino alla casa di famiglia. Sempre nelle ultime ore è stato arrestato anche il padre, Shabbar, che in una telefonata ammetteva: “L’ho uccisa io, per la mia dignità”.
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L’associazione Penelope punta l’attenzione sulla mamma di Saman
Adesso l’associazione Penelope che tutela gli amici e i familiari delle persone scomparse, tramite l’avvocato Barbara Iannuccelli, vuole richiamare l’attenzione di tutti sul ruolo della mamma di Saman Abbas. “Per noi – dice il legale – rimane importante la mamma di Saman, lei ne ha decretato la fine. Lei scherzava con la figlia poco prima di accompagnarla dai carnefici. Lei l’ha fatta ritornare a casa”.
Secondo l’associazione Penelope, che è costituita parte civile nel processo per l’omicidio di Saman Abbas, la signora Nazia Shaheen ha precise responsabilità: “Saman – dice ancora Iannuccelli – aveva fatto denuncia di smarrimento dei suoi documenti, per cui non aveva alcun motivo per rientrare a casa. Lo ha fatto per la mamma. E lei, parlando con l’altro figlio, voleva convincerlo a desistere da ogni collaborazione. Noi vogliamo Nazia!”.
Proprio l’allora fidanzato di Saman Abbas tempo fa aveva dichiarato: “Dentro di me sapevo da tempo che era morta e mi era rimasta una sola speranza, sempre che questa parola ora possa avere un senso: che fossero almeno trovati i suoi resti, questo per poterle dire addio in maniera dignitosa”. Poi il ritrovamento dei resti di un cadavere che potrebbe essere quello della 18enne. Al momento la mamma di Saman, Nazia, è l’unica dei cinque indagati ad essere ricercata.