Antonella Stival, zia del papà di Loris, rientra nell’indagine sulla morte del piccolo di Santa Croce Camerina. La donna ha chiesto di essere interrogata – a difesa di Veronica Panarello – e ha raccontato la sua versione: “Diversi elementi a partire dai fermi immagine del video della telecamera di sorveglianza nel negozio di fronte alla casa di Loris: i tecnici video-forensi della difesa li hanno sottoposti a una eleaborazione grafica. Dallo studio emerge come la sagoma del bimbo che entra nel condominio dopo l’uscita di Veronica non possa essere quella di Loris, visto che la tonalità dei vestiti è diversa. Si ribalta dunque la tesi dell’accusa”. La Stival poi aggiunge: “Il fermo immagine dell’auto sulla strada che porta al Mulino Vecchio, eleaborato con l’Amped Five, mostra un’auto non compatibile con la Polo, ma simile ad una Fiat Punto”.
A conclusione, la prozia di Loris aggiunge: “Ma la vera prova che scagiona Veronica è questa: secondo l’accusa il bambino sarebbe stato ucciso a casa. Invece dalla perizia della difesa sul sangue che Loris ha perso dal naso emergere che il bambino è stato trasportato ancora vivo al mulino dove poi è stato ritrovato il corpo”.
Loris, la verità inquietante: “Ecco cosa era successo al bimbo prima di essere ucciso”