La condanna per Luca Varani è stata confermata in appello: è questa la sentenza del processo di secondo grado per l’aggressione con l’acido all’avvocatessa di Urbino Lucia Annibali, 38 anni, avvenuta il 16 aprile 2013 a Pesaro. Il massimo della pena quindi, un caso molto frequente nelle sentenze di appello. La sentenza è stata emessa dalla corte d’appello di Ancona, presieduto da Bruno Castagnoli. La camera di consiglio era iniziata alle 17, dopo due giorni di udienza, ed è durata circa quattro ore. La corte ha accolto la richiesta di conferma della pena del pm Monica Garulli. Per Varani i capi d’accusa erano tentato omicidio, stalking e lesioni gravissime: è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse. Tra gli imputati c’erano anche – oltre a Varani, 38 anni – i suoi due complici albanesi, Rubin Ago Talaban e Altistin Precetaj, condannati in primo grado a 14 anni in quanto esecutori materiali. Per loro la condanna è scesa a 12 anni. I due si erano dichiarati innocenti.
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“E’ stata confermata la responsabilità e la condanna alla pena massima prevista. Ciò che ha commesso Varani meritava il massimo della pena”. Così l’avvocato Francesco Coli, legale di Lucia Annibali, sfregiata con l’acido il 16 aprile 2013 davanti all’ingresso della sua abitazione. “Sono molto contenta, ora vado a tutta birra…”. Poche parole, un sorriso ai giornalisti, poi Lucia Annibali lascia l’aula della corte di Appello di Ancona, che ha appena confermato la condanna a 20 anni di reclusione nei confronti di Luca Varani. “Adesso però sono stanca…” ha detto l’avvocatessa facendosi largo fra i cronisti.
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