Scoperta choc a Roma, in un capannone di via Tor Chiesaccia (in zona Ardeatina) il nucleo dei carabinieri Nas ha sequestrato 350mila confezioni di merce (per un totale di 875 tonnellate) destinata ai ristoranti asiatici. A raccontare la storia è il quotidiano il Messaggero che parla di “confezioni di cibo “asiatico” in condizioni raccapriccianti con danni seri per la salute: l’operazione dei Carabinieri è stata dunque fondamentale per la profilassi igienico-alimentare. Ingerire cibo avariato o comunque contaminato, può provocare sintomi di intossicazione alimentare.
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Che solitamente insorgono senza avvisaglie, con nausea e vomito intensi, poche ore dopo esser venuti in contatto con gli agenti patogeni. Nei casi più gravi si presentano crampi e spasmi addominali, febbre, forti cefalee e (nei casi estremi) possono sopraggiungere complicazioni esiziali. L’opera di prevenzione dei N.A.S dell’Arma, unitamente ai nuclei ispettivi del Ministero della Salute, è pertanto fondamentale.
Roma, i Nas sequestrano 875 tonnellate di cibo avariato
Sia per prevenire frodi alimentari che salvaguardare la salute e l’integrità fisica dei consumatori. La scadenza superata da un pezzo era il minore dei problemi: il cibo era accatastato tra escrementi di volatili, nidi di topi, insetti morti e sporcizia, in condizioni al di fuori di ogni regola. Cibo che, senza il sequestro da parte dei Nas, sarebbe finito nei piatti di qualche sfortunato avventore di ristorante o tavola calda.
Anzi, visto la mole della merce a cui sono stati posti i sigilli, in molti piatti. Sembra infatti che il cibo sequestrato fosse stanziato in un magazzino che da tempo riforniva ristoranti della zona e non solo, lavorando su Roma e provincia. Dopo il sequestro il magazzino, gestito da un cittadino del Bangladesh, è stato chiuso con effetto immediato.
L’azienda chiusa è soltanto una delle 21 ispezionate dai carabinieri a Roma, in altre 9 sono state rilevate le stesse tipologie di infrazione ma, soltanto in un caso, a Formello, sono stati sequestrati 500 chili di alimenti di origine rumena. Come riporta Il Messaggero, il valore complessivo della merce (e quindi anche di cibo asiatico avariato) che i Nas hanno sottoposto a sequestro è di circa 2 milioni euro.