Tragedia di Mestre, arriva la decisione. Le pagine di cronaca nazionale non fanno che rifersi ancora al dramma avvenuto il 3 ottobre sul cavalcavia che collega Mestre a Marghera, in provincia di Venezia, e all’autostrada A4. A bordo dell’autobus precipitato nel vuoto 36 passeggeri. Il mezzo ha sfondato il guard rail ed è precipitato per una decina di metri: è stata una strage. Ventuno persone sono morte, 15 i feriti dei quali alcuni in condizioni critiche.
Incidente a Mestre, arriva la decisione. Tra le vittime l’unico italiano era il conducente Alberto Rizzotto, 40enne di Tezze di Vazzola. A detta dei colleghi Alberto era un autista esperto e tra le ipotesi più accreditata tra le cause che hanno portato al dramma, quella di un malore. Solo così si spiegherebbe infatti la manovra effettuata poco prima dell’incidente, attestata anche dalle immagini di un video diffuso a poche ore dalla strage.
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Incidente a Mestre, le cause che hanno condotto alla tragedia. Arriva la decisione
La manovra sarebbe stata considerata “eccessiva” o ”impropria”. L’autista probabilmente avrebbe dunque perso il controllo del mezzo in seguito a un malore. E a tal proposito, si apprende che l’esame autoptico è stato assegnato all’istituto di medicina legale di Padova e solo i risultati metteranno in luce la verità sui fatti: “Al momento non abbiamo affrontato l’elemento traumatico con nessuno di loro”, sono state le parole di Moreno De Rossi, responsabile della psichiatria all’Ospedale di Mestre riferite ai giornalisti.
E ancora: “Stiamo supportando quotidianamente anche più volte al giorno i feriti con cui riusciamo ad avere i colloqui. Ce ne sono alcuni in situazioni critiche sul piano internistico, che sono inaccessibili al colloquio, ma gli altri li stiamo rivedendo più volte, sia loro sia i familiari. Accompagniamo i familiari da loro, per cui stiamo seguendo tutti i processi di avvicinamento e di evoluzione anche psicologica“.
Al contempo si apprende che l’indennizzo potrebbe avvenire solo alla luce della responsabilità relativa o al guardrail oppure al “buco” entro cui è precipitato il bus. Di contro, dovesse la causa del sinistro ricondursi al malore dell’autista (tra le ipotesi, un infarto o un ictus) l’assicurazione del vettore potrebbe essere esonerata dal pagamento dei danni ai famigliari delle vittime e dei feriti.