Il presidente argentino Javier Milei si è reso protagonista di un episodio imbarazzante durante la sua visita in Vaticano per dare l’ultimo saluto a Papa Francesco. Il capo dello Stato, giunto a Roma con la sua delegazione, non è riuscito ad arrivare in tempo alla cerimonia prevista per l’omaggio al Pontefice. Quando Milei è arrivato, infatti, il feretro era già stato chiuso e la funzione funebre stava per concludersi, impedendogli di rendere l’omaggio pubblico tanto atteso. Secondo quanto riportato, il ritardo avrebbe causato un grande imbarazzo nelle file diplomatiche argentine e generato un’ondata di critiche da parte dell’opinione pubblica e dei media.
La situazione si è aggravata ulteriormente quando Milei, anziché riconoscere l’errore organizzativo, ha scelto di attaccare duramente i giornalisti che avevano riportato la notizia del suo arrivo tardivo. In un intervento pubblico, il presidente ha definito i cronisti “brutti, sporchi e cattivi” e ha liquidato le critiche come frutto di “ignoranza e cattiveria”. “Sono bruti”, ha detto, riferendosi ai giornalisti, e accusandoli di non sapere “nemmeno come funzionano i protocolli diplomatici”, sostenendo che i tempi della sua visita erano stati stabiliti in accordo con il cerimoniale vaticano.
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Papa Francesco, bufera sul presidente argentino
Fonti vicine al Vaticano, però, raccontano una versione diversa. Pare infatti che le autorità religiose abbiano più volte sollecitato una presenza puntuale, anche per il rispetto dovuto all’importanza del momento e al grande numero di delegazioni internazionali presenti. Tuttavia, Milei avrebbe preferito mantenere la sua agenda senza particolari modifiche, arrivando dunque in ritardo e mancando l’ultima occasione di rendere omaggio personalmente a Francesco.

Nel frattempo, il caso ha assunto proporzioni internazionali. Diversi media esteri hanno sottolineato l’incidente come una nuova dimostrazione della gestione caotica del protocollo da parte del governo argentino. L’episodio ha suscitato anche sconcerto tra i fedeli argentini e in particolare tra i settori religiosi del Paese, che si aspettavano dal presidente un gesto di maggiore solennità e rispetto nei confronti della figura di Francesco, il primo Papa latinoamericano della storia.


El inútil e improvisado Milei Neron llego tarde y no estuvo con los mandatarios para despedir al papa.
— Comedia argentina (@cositopolitico) April 25, 2025
Tanto gasto para pasar vergüenza.
Que asco de presidente tenemos.
Viaja con muchos y no hace lo q tiene q hacer.#MileiVerguenzaMundial pic.twitter.com/sqBdDlmzLx
La presidenta de la india llegó a despedir al papa,el imbécil de milei no 🤦 pic.twitter.com/bOQzvWP0Hl
— Tanochelo3 ⭐⭐⭐ 🇦🇷 (@tanochelo3) April 25, 2025
🔴LULA PRESIDENTE DE BRASIL DESPIDIENDO AL PAPA, MILEI DE ARGENTINA NO PORQUE LLEGÓ TARDE….‼️
— Peronista de Perón (@AlePeronista) April 25, 2025
Cuánta vergüenza ajena….
El primer milagro de Francisco, evitar que lo despida el #Pelotudo que lo había insultado en vida…
Elijo creer🙏#MileiVerguenzaMundial pic.twitter.com/Jr8k0nKpGM
Che @JMilei, además de fascista, “retrasado” también 🤡
— Tere Felipe (@_TereFelipe_) April 25, 2025
Así llegaba Milei a Roma, después de perderse el funeral del Papa argentino… La Basílica de San Pedro en el Vaticano no le abrió las puertas para que se despidiera…
En Argentina gobierna un PELOTUDO pic.twitter.com/f2dTvBAYgi
REFLEXIÓN
— Javier Milei (@JMilei) April 25, 2025
A la luz de muchos comentarios que veo de GRAN parte del periodismo, en los que hacen foco en cuestiones de 25° orden, cada día me queda más claro que obedece a un déficit de IQ muy severo ya que no tienen la capacidad para entender (son brutos) lo importante.
CIAO!
L’incidente rischia di lasciare strascichi diplomatici e politici per l’amministrazione Milei, che da tempo cerca di ricostruire un rapporto più fluido con il Vaticano dopo i precedenti dissidi. Tuttavia, la scelta di rispondere con insulti alla stampa invece che con un gesto di umiltà potrebbe complicare ulteriormente la situazione. Al momento, dal Vaticano non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, ma il silenzio stesso viene interpretato da molti come un segnale di forte disappunto verso il comportamento del presidente argentino.