La sua auto bruciata dalla furia immotivata dei black bloc è diventata uno dei simboli di quell’assurdo 1 maggio vissuto dalla città di Milano, che avrebbe dovuto essere in festa per l’apertura dell’Expo 2015. E invece, come noto, le cose sono andate diversamente. La sua auto è – o era – una Mercedes Classe B comprata nel 2008 a km zero. L’abbiamo vista su un fianco, presa a sprangate dai teppisti ideologici e da loro usata come una barricata. Poi l’hanno incendiata. E dopo l’abbiamo rivista in una foto che ha fatto il giro del web con polemiche furiose: quella ragazza che non ha rinunciato a una foto col “relitto”. Il quotidiano Libero ha parlato con Andrea, il proprietario di quell’auto.
Gli chiedono se nessuno ha avvisato gli abitanti di quella via che da lì sarebbero passati. “No, è proprio questo il problema. Certo avessi saputo che era una zona a rischio avrei messo l’auto in qualche garage a pagamento per sicurezza. Qui intorno ci sono molti silos, non sarebbe stato un problema. Ma chi mai si sarebbe immaginato una guerriglia così proprio in centro a Milano? Io non ho mai visto una cosa simile”. Ma per lui anche la beffa.
“Facendo denuncia ho appreso pure che l’Atm ha rimosso e portato in una rimessa quel che resta della mia auto. Mi hanno detto che dovrei andare lì a riprenderla. Beh, spero sinceramente che non mi mettano in conto pure la rottamazione e il deposito”.
Milano brucia e la fighetta si fa il selfie. Sul web la distruggono…
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