Un bimbo travolto da un’auto. Questa è l’ennesima tragedia avvenuta in Italia in cui ha perso la vita un bambino di appena 2 anni. Il piccolo è deceduto dopo essere stato investito dall’auto del padre. È accaduto all’interno di un complesso residenziale poco dopo le 21. Siamo a Bordonaro, in provincia di Messina. Qui, secondo le prime informazioni, l’uomo era sceso per aprire il garage e parcheggiare la vettura. A questo punto la tragedia, l’auto si è mossa in pochi istanti ha travolto il piccolo che gli era di fronte.
È ancora presto per capire come siano andate precisamente le cose, ancora quindi non è chiaro cosa abbia provocato il movimento del mezzo. L’unico dettaglio che sembra chiaro è che all’interno della macchina, in quel tragico momento, c’era anche il fratellino della vittima di poco più grande: sembra che il piccolo potrebbe involontariamente aver spostato il cambio, facendo muovere l’auto. Poco distante dall’impatto, anche la mamma, con un altro figlio che hanno assistito alla scena. Per il bimbo travolto da un’auto non c’è stato niente da fare: il piccolo è morto al Policlinico.
Bimbo travolto da un’auto, l’ennesima tragedia a Messina
Per il momento sulla vicenda indagano i carabinieri. Un fatto che ricorda, purtroppo, la tragedia de L’Aquila, in cui è morto Tommaso D’Agostino, ucciso a soli 4 anni travolto da un’auto che si è sfrenata ed è piombata sul giardino dell’asilo dove stava giocando. A raccontare la vicenda è il padre del bimbo travolto da un’auto: una coincidenza che ha dell’incredibile: “Qui a casa amiamo tutti Franco Battiato”.
“Un legame particolare: siamo cresciuti con le sue canzoni. Tommaso è nato e morto negli stessi giorni: 23 marzo e 18 maggio. È per questo che un’associazione che ha appena comprato un’ambulanza, la Sam Safety e Security, ha deciso di intitolarla a lui, citando La cura, una delle canzoni più belle di Battiato”.
Nei giorni successivi alla tragedia, L’Aquila è stata gelata dal dolore per la perdita del piccolo Tommaso. Al papà di Tommaso la tragedia è stata chiara sin da subito. La sua famiglia vive a pochi metri dall’asilo: “Ero affacciato in balcone – ha raccontato Patrizio -, ho sentito un botto provenire dalla direzione della scuola. Mi sono precipitato lì, sono stato tra i primi ad arrivare”.
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