Per la seconda volta in tre mesi la rete informatica di JPMorgan Chase, la più grande banca statunitense, sarebbe stata attaccata da alcuni hacker che – afferma il New York Times – avrebbero legami con l’Italia o con altri paesi del sud dell’Europa. La banca ammette che pirati informatici di recente hanno violato i server del gruppo e che a essere interessati sono 76 milioni di famiglie e 7 milioni di piccole imprese. In pratica sarebbero stati sottratti nomi, indirizzi numeri di telefono e indirizzi di posta elettronica dei propri clienti. Sarebbero state violate anche informazioni riservate relative a questi clienti, anche se – spiega sempre il gruppo – non sarebbero in pericolo altri dati sensibili, come i numeri o le password per accedere ai conti bancari o i numeri della Social Security. Il New York Times, da parte sua, cita fonti molto vicine alle indagini che il gruppo bancario da tempo sta portando avanti per appurare i fatti. E svela come i pirati informatici sarebbero riusciti a violare ancora una volta alcuni server di JPMorgan. La nuova scoperta fa seguito a un attacco che fu svelato lo scorso luglio, e mette ancora una volta in evidenza quali sfide le banche di Wall Street si trovano ad affrontare per rendere i propri sistemi informatici sempre più sicuri contro le minacce che arrivano dal cyberspazio. Negli ultimi anni diversi sono stati gli attacchi degli hacker contro diversi istituti finanziari americani, e su molti di questi hanno indagato, e indagano tuttora, gli agenti dell’Fbi.