Antonio Pennacchi se ne è andato oggi, martedì 3 agosto, all’età di 71 anni. Lo scrittore ed ex operaio in fabbrica fino a 50 anni è stato colto da un malore mentre si trovava nella sua casa di Latina. Secondo una prima ricostruzione l’autore di “Canale Mussolini”, con cui nel 2010 aveva vinto il Premio Strega, era al telefono e ad un certo punto ha smesso di parlare. La moglie si è resa conto che qualcosa non andava e ha chiesto aiuto, ma per lo scrittore non c’è stato nulla da fare.
La cultura italiana è in lutto. Antonio Pennacchi è stato un intellettuale vero, libero, ha saputo distinguersi. Il suo primo romanzo, “Mammut”, era stato rifiutato 55 volte da 33 editori. Poi, pubblicato da Donzelli nel 1994, ha vinto il Premio del Giovedì. Sul suo romanzo di maggior successo, “Canale Mussolini”, lo stesso Pennacchi disse: “È l’opera per la quale sono venuto al mondo”.
Prima di “Canale Mussolini” Antonio Pennacchi aveva scritto l’autobiografico “Il fasciocomunista. Vita scriteriata di Accio Benassi” che vinse il Premio Napoli e dal quale poi fu tratto il film “Mio fratello è figlio unico”. Sulla moglie ha detto: “La vidi a un picchetto davanti a una fabbrica occupata, 45 anni fa. Le ragazze non volevano far passare un camion della ditta. Allora, il camion ingrana la marcia e parte. Tutte scappano, eccetto Ivana, che gli si butta davanti. Pensai: questa è la donna della vita mia”.
Forte è stato anche il rapporto di Antonio Pennacchi con il fratello Gianni, giornalista scomparso nel 2009: “Quanto mi manca mio fratello? Tanto. Era un testa di… Però era forte. Aveva un bel cervello. Forse, diventai comunista per sfidarlo sul suo campo. Era una sfida continua e lui era nato cocco di mamma. Era sempre ‘Gianni sì, Antonio invece…‘. A volte, ancora mi chiedo chi sarei stato se mamma mi avesse voluto bene. Lasciamo perdere, va”.
Tra le altre opere di Antonio Pennacchi ricordiamo “Le iene del Circeo. Vita, morte e miracoli di un uomo di Neandertal”, “Storia di Karel”, “Camerata Neandertal. Libri, fantasmi e funerali vari”, “Il delitto di Agora. Una nuvola rossa”, “Canale Mussolini. Parte seconda” e “La strada del mare”. Lascia la moglie, due figli e due nipoti.