“Una montagna di muscoli, due metri e passa di altezza e una faccia truce che più truce non si può”. Nell’aprile 1997 Novella 2000 descriveva così Riccardo Brugia, che al tempo si accompagnava con Anna Falchi e che minacciava il paparazzo che li seguiva mettendogli una “manona” in testa: “Ti consiglio vivamente di non fare foto…”. Titolo del servizio: “Anna e l’uomo nero”. “Quel bestione sta diventando la sua ombra. È veramente curioso – commentava un’anonima amica della Fachi- che alla sua età non abbia ancora un lavoro”. In realtà Brugia un lavoro ce l’aveva, anche se non alla luce del sole. Essere il braccio destro di Massimo Carminati, leader nella cupola mafiosa che dominava Roma, deve certo essere impegnativo. (continua dopo la foto)
Brugia ed “Er cecato” sono quasi coetanei, uno 55, l’altro 56, tra loro c’è una “fraterna amicizia”. Come scrive la Procura, “l’appartenenza a un comune ideale sviluppato nel passato, e in particolare negli anni dell’adolescenza, ha fatto in modo che il legame persistesse anche dopo trent’anni”. Anche il vice militava nei Nuclei Armati Rivoluzionari, e negli anni è rimasta la regola che “tra camerati non ci si tradisce”. Erano insieme anche il 17 luglio 1999, durante il colpo al caveau del tribunale di Roma. Portarono via documenti, anche con segreti di Stato, e soldi. Così tanti soldi che “state a posto, potete fa’ la guerra alla Germania” si legge in un’intercettazione finita negli atti dell’inchiesta. (continua dopo la foto)
I due condividevano azioni, ideali e passioni. Compresa quella per le armi, come la pistola Makarov 9 con silenziatore ordinata da Carminati per 25 mila euro. “Non senti neanche il clack” diceva il boss, e Brugia chiosava: “Pure se fai una caciarata non se ne accorge nessuno”, “Prima che se ne accorgono…già si è allargata la macchia di sangue” sottolineava quindi l’amico. Alla loro sicurezza, però, ci tenevano “I giubbotti [antiproiettile] li dovemo avé…eh! Anche perché c’ho sempre avuto la fissa del coso, del povero Danilo” diceva ancora Brugia. Dove Danilo, altro amico, è Abbruciati, uno dei boss della banda della Magliana, ucciso da una guardia giurata durante un attentato al vice presidente del Banco Ambrosiano Roberto Rosone. Una bella comitiva.