Altre difficoltà per Vincenzo Accarino, il 14enne napoletano seviziato, nell’ottobre scorso, con un compressore. Stamattina i suoi genitori hanno occupato la presidenza della IX municipalità perché chiedono di essere aiutati. Su di loro pende uno sfratto, “non sappiamo dove andare”. E di qui l’appello: “Non è per noi, ma per mio figlio che chiedo una mano. Lo stiamo curando, dopo il difficilissimo intervento chirurgico subito in ottobre, e non riesco a immaginare come potró continuare a farlo senza avere un tetto”. A maggio il ragazzino dovrà sottoporsi a un altro delicatissimo intervento di ricostruzione dell’intestino. Intanto il presidente della municipalità ha scritto una nota all’assessore competente nella quale si legge, tra l’altro, che “questa municipalità stigmatizza il comportamento circa la mancata attenzione dell’assessore alle politiche sociali sulla grave problematica della famiglia Accarino, relativamente allo sfratto esecutivo del 12 marzo prossimo”. Qualche settimana fa, in molti si erano mobilitati per aiutarli con un’iniziativa denominata “Una pizza per amore” proprio per raccogliere fondi destinati alle cure di Vincenzo.
Sofferenza infinita, il 15enne stuprato col compressore non riesce neanche a uscire di casa