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“Divorato da un ameba tropicale”. Paura per un italiano in vacanza: come agisce il virus

Le vacanze, solitamente, dovrebbero alleviare lo stress della quotidianità. A volte, però, capitano degli imprevisti che rischiano di trasformare la gioia del periodo di relax a vero e proprio incubo. La vacanza di un 40enne di Treviso ha rischiato, addirittura, di finire in tragedia. L’uomo, rientrato nella Marca dopo un periodo di vacanza trascorso in Thailandia, si è sentito male poco dopo essere sceso dall’aereo ed è stato subito ricoverato nell’area chirurgica del Ca’ Foncello. Come riporta Il Gazzettino, per l’uomo in ospedale è arrivata l’insolita diagnosi: si tratta di ascesso del fegato da Ameba.  Cosa è? Un parassita entrato nel corpo dell’uomo attraverso il cibo contaminato mangiato in Thailandia. (Continua a leggere dopo la foto)


Cosa è l’ascesso del fegato da Ameba? Questo parassita è in grado di superare le barriere dell’intestino e colpire altri organi, anche vitali, con il conseguente rischio di mandarli in necrosi. Così è accaduto al 40enne di Treviso che deve aver contratto il batterio mangiando cibo o acqua contaminate: del resto, nelle aree tropicali questo tipo di malattie sono piuttosto comuni a causa del clima umido (che favorisce il prolificare di batteri) e delle scarse condizioni igieniche. (Continua a leggere dopo la foto)


Ma come sta adesso il paziente? Secondo il bollettino medico non ci sono complicazioni di sorta: “Le sue condizioni sono buone e in costante miglioramento. Queste sono patologie che emergono raramente qui da noi. Ma vanno comunque sempre tenute in considerazione”. È quanto dichiarato Pier Giorgio Scotton, primario dell’unità di Malattie infettive del Ca’ Foncello. Non è il primo caso dell’anno di malattie tropicali nel veneto, già si sono riscontrati due casi di Dengue proprio da pazienti che tornavano da viaggi in Asia. Lo spettro dei sintomi per questa infezione, comunque, è alquanto vasto. Si può avere una infezione di tipo asintomatica (amebiasi luminale), una amebiasi di tipo invasiva intestinale (che si presenta con dissenteria, coliti, appendiciti) o può presentarsi come una amebiasi extraintestinale (ascessi al fegato, peritoniti, ascessi pleuropolmonari, lesioni amebiche cutanee o genitali).

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In caso di infezione asintomatica o di amebe non histolitiche, è possibile utilizzare accanto al metronidazolo la paramomicina; la diloxanide furoato è il farmaco alternativo. In caso di una patologia leggera, media o severa e in caso di infezione extraintestinale, i farmaci di prima scelta sono il metronidazolo e il tinidazolo, seguiti da iodochinolo, paramomicina o diloxanide furoato. Si tratta di un virus contagioso che può essere trasmesso anche ad altre persone? Assolutamente no. L’ASL, infatti, ha fatto sapere che non ci sono rischi di contagio poiché, nelle aree in cui vivono i pazienti, sono state fatte opere di disinfestazione per le zanzare tigre: la malattia infatti non si trasmette da persona a persona ma tramite la puntura di insetti.

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