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Allarme in Italia: “I terroristi? Si potrebbero nascondere tra gli immigrati”

  • Italia

Il terrorismo? Potrebbe sfruttare gli immigrati in arrivo in Italia, mimetizzandosi tra di loro per raggiungere il Paese. “Ci sono rischi di infiltrazione, anche notevoli, di terroristi dall’immigrazione. Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano, ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione”. Così il titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, da Londra a margine della riunione, in formato ristretto, dei 21 ministri degli Esteri della coalizione internazionale anti Stato Islamico (presenti anche il segretario di Stato Usa, John Kerry, oltre ai rappresentanti di Ue e Onu).

La dichiarazione di Gentiloni, che non tarderà a sollevare un caso politico, segue alcuni recenti episodi di cronaca avvenuti in Italia: oggi in cui un cittadino albanese è stato arrestato all’aeroporto di Catania con documenti falsi e una drive-pen contenente foto in cui imbraccia il kalashnikov, mentre lunedì è stato espulso un kosovaro di 22 anni che viveva nel Cremonese, colpevole di aver esultato sui social network per la strage di Charlie Hebdo (si era detto pronto ad “atti estremi” per difendere l’onore del profeta e di essere intenzionato a partire per la Siria per unirsi all’Is).

Lo stesso Gentiloni ha confermato il caso di un italiano scomparso in Libia, senza sbilanciarsi sull’eventualità di un sequestro. Secondo indiscrezioni, l’uomo sarebbe un medico operante nel Paese nordafricano. “Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in questi casi”, ha spiegato il ministro. Sulla possibilità di una legge sui viaggi a rischio, “valuteremo – ha aggiunto -, se ci sono proposte. Serve grande chiarezza nelle regole, nelle indicazioni, e nei divieti, dopo di che lo Stato alla fine interviene anche a salvare i suoi cittadini”.

 

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