Alessia Pifferi, la mamma accusata di aver abbandonato la figlia di 18 mesi in casa e di averne provocato la morte è sorvegliata a vista in carcere. Dal momento del ritrovamento, nei giorni scorsi, sono emersi nuovi terribili dettagli tra cui il fatto che la donna avrebbe sedato la piccola Diana. Durante i sopralluoghi nell’abitazione gli investigatori hanno sequestrato una boccetta mezza vuota di En, un potente tranquillante, trovata nell’abitazione e il sospetto è che la madre potrebbe averlo fatto assumere alla bambina sia quando l’ha abbandonata la settimana scorsa che in altre occasioni.
A giorni dalla tragedia fuori dalla casa ci sono palloncini, lumini e pupazzi portati dagli abitanti di Ponte Lambro, dove la bambina abitava insieme alla mamma ed è morta di stenti, chiusa in casa, con le finestre sigillate in modo da non far sentire a nessuno il suo pianto. “Una donna capace di tutto”, l’aveva descritta il Pm nella richiesta al Gip. Parole che trovano conferma anche nel racconto dei vicini.
Alessia Pifferi sorvegliata a vista in carcere, oggi autopsia su Diana
A riportare alcune voci è il quotidiano romano Il Messaggero: “Non era una mamma buona, non giocava mai con lei, non la portava a passeggio. La teneva sempre nel passeggino”, commenta una vicina di casa. “Era una persona un p’ schiva non dava molta confidenza”, racconta un uomo che abita a poca distanza nella stessa via.
Oggi intanto sarà eseguita l’autopsia sul corpo della piccola Diana mentre Alessia Pifferi è rinchiusa nel carcere di San Vittore a Milano con l’accusa di omicidio volontario. A quanto scrive il Corriere della Sera nelle prossime ore i consulenti medici eseguiranno inoltre esami radiologici per verificare se i ripetuti abbandoni abbiano compromesso lo sviluppo della bambina. Altri accertamenti saranno svolti su quel velo di latte rimasto nell’unico biberon che la madre aveva lasciato nella culla.
Gli inquirenti stanno indagando anche sulla vita privata della donna attraverso l’analisi delle chat sul suo celulare. I quesiti che rimangono senza risposta sono il nome del padre biologico di Diana e come la 36enne, disoccupata, potesse mantenere il suo stile di vita tra auto noleggiate, uscite serali e vestiti con qualche risparmio e piccoli aiuti dalla madre e dall’ex marito.
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