Morte di Diana, la scoperta sul padre. Un caso di cronaca nera italiana che ha sollevato l’opinione pubblica. Sono trascorsi diversi mesi da quel maledetto giorno di luglio, quando il corpo della piccola Diana, 18 mesi, è stato ritrovato privo di vita. La bimba è morta di fame e di sete dopo essere stata abbandonata dalla madre, Alessia Pifferi. E l’ombra di un padre che fino ad oggi ha taciuto.
Scoperta l’identità del papà di Diana. L’ombra di un padre che continuava ad aleggiare intorno la drammatica vicenda di Ponte Lambro, Milano. Gli inquirenti non hanno mai smesso di risalire all’identità dell’uomo. Eppure il piccolo imprenditore è sempre stato non molto distante.
Scoperta l’identità del papà di Diana. Oggi l’uomo ha un nome e un cognome
L’ennesima bugia di Alessia Pifferi raccontata agli inquirenti sull’identità del papà della piccola Diana. Forse un tentativo per la donna di proteggere la nuova relazione con l’elettricista di Leffe, ovvero quello che Alessia ha definito come “l’uomo giusto“. (Alessia Pifferi, i regali in carcere: “Regali per lei da donne”).
“Non mi aveva detto di essere incinta. Avevo ovviamente dei sospetti, per la pancia e per l’assenza del ciclo mestruale. Ma lei negava, negava di continuo”, ha ammesso il papà della piccola Diana. E sulla donna, Alessia Pifferi, al momento in carcere di San Vittore, con l’accusa di omicidio volontario e in attesa dell’esito dell’esame tossicologico del biberon, le parole del gip Fabrizio Filice.
Secondo il gip, Alessia Pifferi soffrirebbe di una “evidente instabilità affettiva” manifestata “in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze” culminate nella morte della bambina, come riporta Il Corriere della Sera.
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