Aveva sconfitto il coronavirus a 100 anni. Alberto Bellucci, di Rimini, era riuscito a vincere la sua battaglia contro il covid-19″. Mi avevate detto che dovevo tornare e io sono tornato”, aveva detto ai familiari che lo avevano accolto a casa dopo le settimane in ospedale.
Alberto ha vinto contro la malattia, è tornato a casa per riabbracciare i suoi cari ed è riuscito anche a festeggiare 101 anni prima di andarsene, circondato dall’affetto (anche se virtuale grazie alle videochiamate) dei figli e dei nipoti. Il centenario aveva sconfitto il virus, ma purtroppo la malattia e il ricovero in ospedale, da cui è stato dimesso il 25 marzo non gli hanno lasciato scampo. “L’hanno indebolito e affaticato. Ha lottato fino all’ultimo – ha raccontato commossa una delle nipoti, Elisa – Quando si è reso conto che le forze lo stavano lasciando, giovedì, ha chiamato uno a uno tutti i suoi nipoti (aiutato da uno dei figli, Loretta) per salutarli. Quando se n’è andato non era da solo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Uscito dall’ospedale, Alberto era stato festeggiato anche dalla vice sindaco di Rimini, Gloria Lisi: “Questa mattina (26 marzo ndr) mi è stata data una piccola notizia: un uomo, riminese, positivo al Covid-19, è stato dimesso dall’ospedale ‘Infermi’ di Rimini ed è tornato a casa, dalla sua famiglia. Il signor P., riminese, è nato nel 1919, nel pieno di un’altra tragica pandemia mondiale. 101 anni, il secolo breve vissuto quasi per intero e poi questo primo scorcio del nuovo Millennio”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Ha visto tutto, – si leggeva nel messaggio – il signor P. Guerre, fame, dolore, progresso, crisi e resurrezioni. Valicata la barriera centenaria il destino gli ha messo davanti questa nuova sfida, invisibile e terribile allo stesso momento. La scorsa settimana è stato ricoverato al nosocomio di Rimini, essendo positivo al test Covid-19. In pochi giorni è diventato ‘la storia’ anche per i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario. E ce l’ha fatta. Il signor P. ce l’ha fatta. La famiglia lo ha riportato a casa ieri sera”. Lo scorso anno aveva compiuto 100 anni ed era stato festeggiato dalla numerosa famiglia con una grande festa, a cui aveva partecipato anche l’assessore. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nato ai Padulli è l’11esimo di 12 figli. Fu militare a Gorizia dal 1940. Nel 1944 è scappato prima della deportazione con un amico ed è tornato a casa a piedi dalla Jugoslavia. Ha aiutato il fratello Lino (ex funzionario del Comune di Rimini) a salvare tutti i registri dell’ufficio del catasto di Rimini portandoli a casa, visto che venivano usati dai tedeschi come passerelle nel fango dei cortili. Dal 1960 al 1983 ha fatto il muratore con l’impresa Bellucci. Una volta in pensione ha continuato a fare il contadino.“
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