I corpi di polizia passeranno da 5 a 4 e dagli accorpamenti-assorbimenti almeno per ora resta fuori la polizia provinciale. È quanto emerge dalla seduta della commissione Affari costituzionali che ha approvato un emendamento del relatore all’articolo 7 della delega sulla pubblica amministrazione. A chiarire che la riduzione sarà limitata a quattro è stata il ministro Marianna Madia. Per ora sarà il Corpo forestale a essere assorbito nelle altre forze. In precedenza, però, si era parlato della scomparsa della Guardia di finanza data per accorpata all’Arma dei carabinieri, mentre la Polizia penitenziaria e il Corpo forestale dello Stato sarebbero dovuti entrare nella Polizia di Stato. Con la conseguenza che sarebbero sopravvisuti due soli corpi: polizia e carabinieri. Attualmente la pubblica sicurezza è affidata in Italia a 305mila uomini e donne divisi in cinque differenti corpi: Carabinieri (105mila), Polizia (95mila), Guardia di finanza (60mila), Polizia penitenziaria (38mila), Corpo forestale dello Stato (7mila). Gli organici sono in continuo calo, dopo i tagli degli ultimi anni: polizia e carabinieri hanno subito una sforbiciata di 15mila effettivi a testa in poco tempo.
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Il tema accorpamenti delle forze di polizia era tornato di moda con la spending review. L’ex commissario Carlo Cottarelli, nel suo piano, aveva auspicato sinergie e razionalizzazioni per risparmiare risorse. Il ddl del Governo ha messo nero su bianco “la razionalizzazione delle funzioni di polizia al fine di evitare sovrapposizioni di competenze e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali”, prevedendo la riorganizzazione delle funzioni del Corpo forestale “ed eventuale assorbimento delle medesime in quelle delle altre forze di polizia, ferma restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”.
Sul tema è tornato il premier Renzi, parlando all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola superiore di polizia, alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, del capo della polizia, Alessandro Pansa e dei vertici delle forze delle ordine. “Siamo tutti d’accordo – ha detto – per una sempre migliore integrazione tra le forze di polizia ed è difficile che dopo la riforma della pubblica amministrazione siano ancora cinque”. Poi è arrivato l’ok della commissione Affari costituzionali del Senato alla riorganizzazione del Corpo forestale e al suo eventuale assorbimento nelle altre forze di polizia. Mentre c’è lo stop alla confluenza dei corpi di polizia provinciali nelle altre forze di polizia. Troppo costoso. Se l’iter del provvedimento si concluderà senza intoppi potrebbe finire così una storia, quella del Corpo forestale, iniziata nel lontano 1872. Uomini e competenze sarebbero riassorbiti dalla polizia.
Da parte sua, il capo della polizia, Alessandro Pansa, apre ad una riforma complessiva del sistema di sicurezza che punti ad una “revisione, razionalizzazione e modernizzazione della risorsa polizia”. Pansa ricorda quindi i risultati ottenuti dalle forze di polizia nel contrasto alla criminalità, “ancora più significativi perché ottenuti nonostante la progressiva riduzione, negli anni, di 40mila unità degli organici”.
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